Ieri ho visitato la mostra "intralci" alla Fondazione Mudima di Milano, che vi recensisco con piacere.
L'esposizione è il risultato di un progetto più ampio che celebra i 50 anni della prima bottiglia di Franciacorta e che si compone di due fasi: la realizzazione delle opere in loco e la mostra milanese finale.
Il titolo del progetto, in-tralci, porta con sé un duplice significato: l'intrecciarsi dei tralci di vite va a rappresentare, infatti, tutto il territorio della Franciacorta, ma anche gli intralci dell’arte contemporanea che si inserisce nella nostra vita quotidiana.
Nel mese di agosto 2011, durante la vendemmia, dieci artisti provenienti da correnti, esperienze e paesi diversi hanno trascorso dieci giorni in Franciacorta, con l'intento comune di reintrepretare artisticamente l'identità del territorio, ciascuno con il proprio linguaggio. É nata così una sorta di Officina della Creatività all'interno del Palazzo Lana di Borgonato, dove gli artisti hanno tradotto le loro suggestioni personali, ispirati dalla Franciacorta stessa, dalle storie del luogo e della gente, con mezzi e linguaggi differenti (street art, video-installazioni, fotografia, poesia di strada, pittura, performance), restituendo così la loro visione del territorio, valorizzato dall'opera stessa.
La visione delle opere in mostra, molte di grande formato, allestite sui due piani dell'edificio, permettono così allo spettatore di immergersi pienamente nella terra, nei luoghi, nei volti degli abitanti della Franciacorta.
Gli artisti che hanno partecipato sono:
Salvatore Benintende (a.k.a TV Boy, italo-spagnolo: tre tele dedicate al passaggio generazionale degli ultimi 50 anni in Franciacorta, alla bellezza del territorio, alla degustazione),
Julien Breton (francese: cinque performance di light calligraphy ambientate in cinque luoghi diversi del paesaggio),
Paolo Bordino (a.k.a PAO, italiano: protagonista della sua tela sono le torbiere del Sebino e un ritratto-riflesso nell'acqua del personaggio misterioso dell'eremita),
DEM (italiano: tela ispirata dalla visione della Franciacorta dal Santuario della Madonna della Ceriola su Montisola, dalla natura, dall'uomo, dal vino),
Daniele Nicolosi (a.k.a Bros, italiano: effimera performance di Land Art nella quale una linea di vernice rossa ad acqua segna il perimetro di tutta la Franciacorta),
Ivan Tresoldi (italiano: quattro tele “Poesia”, “Rivolte”, “Spreme” e “Seme” che nascono da suggestioni del territorio ed esperienze personali),
Vladimir Jankovic (serbo: video-mappatura interattiva sul tema della “leggerezza” della fatica),
Pietro Masturzo (italiano, vincitore del World Press Photo nel 2010: reportage fotografico e ritratto della Franciacorta e dei suoi abitanti),
Giovanni Manzoni Piazzalunga (boliviano: murales che rappresenta la sua particolare visione della Franciacorta e il legame tra vino, territorio e uomo),
NeSpoon (polacca: installazioni con merletti ricamati tra i vigneti e piccole sculture in argilla all’interno di fessure di tronchi o di crepe).
Salvatore Benintende (a.k.a TV Boy, italo-spagnolo: tre tele dedicate al passaggio generazionale degli ultimi 50 anni in Franciacorta, alla bellezza del territorio, alla degustazione),
Julien Breton (francese: cinque performance di light calligraphy ambientate in cinque luoghi diversi del paesaggio),
Paolo Bordino (a.k.a PAO, italiano: protagonista della sua tela sono le torbiere del Sebino e un ritratto-riflesso nell'acqua del personaggio misterioso dell'eremita),
DEM (italiano: tela ispirata dalla visione della Franciacorta dal Santuario della Madonna della Ceriola su Montisola, dalla natura, dall'uomo, dal vino),
Daniele Nicolosi (a.k.a Bros, italiano: effimera performance di Land Art nella quale una linea di vernice rossa ad acqua segna il perimetro di tutta la Franciacorta),
Ivan Tresoldi (italiano: quattro tele “Poesia”, “Rivolte”, “Spreme” e “Seme” che nascono da suggestioni del territorio ed esperienze personali),
Vladimir Jankovic (serbo: video-mappatura interattiva sul tema della “leggerezza” della fatica),
Pietro Masturzo (italiano, vincitore del World Press Photo nel 2010: reportage fotografico e ritratto della Franciacorta e dei suoi abitanti),
Giovanni Manzoni Piazzalunga (boliviano: murales che rappresenta la sua particolare visione della Franciacorta e il legame tra vino, territorio e uomo),
NeSpoon (polacca: installazioni con merletti ricamati tra i vigneti e piccole sculture in argilla all’interno di fessure di tronchi o di crepe).
La mostra è corredata di catalogo edito da Skira e curato da Jacopo Perfetti; disponibile alla visione in Fondazione anche un interessante video che racconta il progetto, con interviste agli artisti e "backstage" della realizzazione.
More info: www.intralci.com
Dal 1 dicembre al 22 dicembre 2011
@Fondazione Mudima, Via Tadino 6, Milano