I minuti. Variazioni sul tempo emotivo
Riflettere sul tempo che ci circonda, che passa o quello che rimane con noi. Perché tutti percepiamo dilatazioni in alcuni momenti della vita, per alcuni più spesso, per altri meno. Ma è una cosa che riguarda tutti. E in quei momenti in cui un istante dura un’eternità che effettivamente siamo completamente presenti e siamo lì, in tutto e per tutto. Se la vita è una possibilità, dovremmo allora rendere ogni istante prezioso, vivo e dal quale estirpare tutta la linfa che ha per sua natura. Tutti i minuti , che poi non sono che un unico divino istante, sempre quello presente , sempre “l’Ora”, sono lo specchio di un emozione pura , indistinta di cui tutti facciamo esperienza nella vita ma, forse, non abbastanza come dovremmo o potremmo. Risucchiati dall’altro artificioso mondo creato dall’ uomo , ci si dimentica che l’istante è sacro e lo è sempre. La potenzialità di un momento è sempre la stessa ed è pressoché infinita. Vivere nella durata , nella sua vertigine dove la fisica non conta e il tempo non è una retta ma è un punto. Che stiamo facendo nella vita? E perchè? L’eco di ciò che facciamo risuona unicamente in quel punto che Bergson chiamava Durata, altrimenti è tutto convenzionale , meccanico, freddo , formale e inutile. I minuti sono durata. Sempre e solo una durata e non potrebbe essere altrimenti. Allora nasce un’analisi sulla coscienza di sé all’interno del nostro spazio vitale. Quanto effettivamente diciamo la nostra vera opinione nella vita o quanto sia un'altra energia inerziale a muoverci indipendentemente da noi. I minuti stanno li a ricordare quegli istanti che abbiamo tutti in cui emozioni e sensazioni non sono nient’altro che rima, nucleo unico di quel buco nero che non vediamo o non vogliamo vedere ma che dà colore alla vita. Facciamoci risucchiare completamente dal presente , cadiamo nel baratro della durata e solo lì capiremo che non conta il “poi” ma solo l’Ora.
The minutes. Variations on the emotional time
Reflecting on the time around us, time that pass or remains with us. Everyone perceive expansions of instants at certain times in life, someone more often, someone less. But it is something that affects each one of us. In those moments when a instant maybe an eternity that we are fully present and we are there, in everything and for everything. If life is a possibility, then, we should make every moment precious, alive and from which weed out all the sap that has by its nature. All the minutes, which are one divine moment, always present, always the "Now", are the mirror of a pure emotion, indistinct, that we live in life, but perhaps not quite as we should or we could. Sucked by other artificial world created by people, we forget that the moment is sacred and is sacred always. The potential of a moment is always the same and is almost infinite. Living in duration, in his vertigo where physics does not count and the time is not a straight line but it is a point. What are we doing in life? And why? The echo of what we do resonates only at that point that Bergson called Duration, otherwise it is entirely conventional, mechanical, cold, formal and useless. Minutes are duration. Time of conscience. Only ever one duration and could not be otherwise. Then comes an analysis of the self-consciousness within our living space. How many times we say our true opinion in our lives or how another inertial energy move events independently of us. The minutes are there to remember those moments that we all have where emotions and feelings are nothing more than rhyme, single core of the black hole that we don’t see or don’t want to see, but that gives color to life. Let us sucked completely from the present, fall into the abyss of life and realize that is not important the "then" but only Now.