Non par vero, eppure esistono dei buoni, validi e semi-sconosciuti romanzi fantasy italiani che avrebbero meritato (e meriterebbero ancora oggi) maggior successo.
Visto che nessuno ne parla più da tempo, oggi voglio farlo io, tramite questo articolo promemoria che non ha scopi di recensione, bensì di utili segnalazioni.
Purtroppo non tutti i volumi citati sono di facile reperibilità, e alcuni non esistono in formato digitale. Per questo dobbiamo ringraziare le nostre Case Editrici, ancora troppo lente nel riconvertire i vecchi cataloghi in ebook, cosa che tornerebbe a loro beneficio, a fronte di un costo di lavorazione davvero molto basso.
Comunque sia, magari parlando qualcosa si muoverà.
Prendete appunti e vedete se c’è qualcosa che vi piace.
Il Mangianomi
Una terribile minaccia insidia il Ducato di Acquaviva: è il Mangianomi, una creatura misteriosa e inafferrabile che si aggira nel buio rubando a qualunque cosa il proprio nome. In breve tempo uomini, donne, bambini, animali, ma anche torri, foreste e paesi interi vengono ridotti a vuoti gusci irriconoscibili. L’unica speranza per gli abitanti del Ducato è rivolgersi a Magubalik, un giovane e solitario cacciatore dall’abilità leggendaria, perché sconfigga il temibile mostro. Ma il compito si rivelerà arduo persino per lui, e la caccia al Mangianomi si trasformerà da una pericolosa avventura a una discesa agli inferi, in un’odissea alla ricerca di se stesso.
Dalla sinossi parrebbe una favoletta, ma della fiaba ha soltanto i contorni e alcune atmosfere. Per il resto l’ottimo romanzo di De Feo, in realtà diviso in due macro-capitoli quasi indipendenti l’uno dall’altro, è un ottima storia in cui elementi del folklore mediterraneo si uniscono a delle atmosfere di un’Italia post-medioevale fittizia, ma realistica.
Visionario e affascinante, Il Mangianomi è assolutamente consigliato.
Qui potete scaricare la prima metà del libro senza spendere un centesimo.
Zeferina
Stregoni con sài scuri e con maschere di teschi scendono dai monti. Bambini cresciuti nelle tombe preparano le loro trappole. Uomini dalla pelle bianca e capelli color del fuoco si aggirano per le foreste. La caccia ha inizio, fra sanguinose liturgie, corvi e tronchi cavi che sembrano madri nere, alla ricerca del profeta nascosto in un giovane Regno, l’occhio maledetto, colui che condurrà uomini e dèi nell’ultima battaglia.
Ma stavolta è un neonato la leggenda, il figlio di una strega il cui nome, Zeferina, si sussurra fra gli alberi.
Fantasy “risorgimentale”, che abbonda nel pescare dalle tradizioni del folklore italiano, creando uno scenario denso di magia e di cupe leggende, dalla Caccia Selvatica alle Anguane, dai Libri del Comando ai briganti che adorano strane divinità nei boschi.
Ritmo spezzettato, a volte incostante, quello di Coltri è comunque un romanzo che vale davvero la pena leggere per la sua singolarità. Un tentativo, direi quasi unico, di creare un vero fantasy-storico italiano svincolato da altri generi di derivazione anglofona.
Amazon
Diecimila anni or sono il bacino del Mediterraneo si riduceva all’enorme lago conosciuto come Mare Interno e sulle sue coste, “nonché sulle numerose isole”, la fauna umana presentava alcune differenze con quella che oggi ne calpesta le dorate spiagge. Nell’isola di Kos, per esempio, il dominio dell’Argone, che allevava uomini-cavallo da sella, era subordinato al potere dei Preti del Gelo, capaci di scatenare bufere con la loro forza mentale. A Coralyne, fra i banchi dei profumi della Diaconessa Lugunda, i commensali più colti parlavano solo in Lingua Incomprensibile, mentre nel Palazzo Reale di Nedda alcuni sacerdoti cercavano di capire il bizzarro e inquietante funzionamento di un quintetto di antichi gong con facoltà di scaraventare in luoghi lontani chiunque capitasse tra le loro vibrazioni…
Romanzo datato (inizio anni ’80 o fine anni ’70, non ricordo bene), Amazon è stato un coraggioso tentativo da parte di uno scrittore italiano, Gianluigi Zuddas, di creare un heroic fantasy ispirato a Sprangue de Camp, oltre che ad altri mostri sacri del genere.
Il libro è a tratti ingenuo e piuttosto acerbo se paragonato alle moderne produzioni inglesi e americane di fantasy “adulto”, tuttavia ha sicuramente un certo fascino e dei toni ironici, a tratti dissacranti, che rendono la lettura piacevole e mai pesante.
Pan
di Francesco Dimitri
Per le strade di Roma è iniziata una guerra. Una guerra sottile, fatta di battaglie segrete e prodigi da poco. Una guerra strana, in cui combattono bambini con armi di latta, jazzisti e prostitute, contro pirati e brava gente. Una guerra che pochi conoscono, ma che inizia a mietere le prime vittime.
Un’intera famiglia ci si trova in mezzo: strappati a quello che credevano essere un mondo fin troppo solido, i Cavaterra dovranno fare i conti con il loro passato, con i loro errori, e con le troppe cose che hanno dato per scontate.
A cavallo tra realismo magico ed epica, questa è una storia per chi crede che l’immaginazione sia una forza potente, e per chi ha dimenticato quanto sia pericolosa.
Per quel che mi riguarda Pan, di Francesco Dimitri, è e resta il miglior urban fantasy italiano di sempre.
L’autore ha affrontato altre volte questo genere, ottenendo sempre dei buoni risultati, ma Pan si tiene stretto la palma d’oro di romanzo perfetto, quantomeno nell’ottica delle storie di questo particolare filone.
La copertina minimalista che vedete è dovuta al fatto che l’autore ha effettuato una seconda pubblicazione del romanzo, seguendo i parametri del prezzo abbordabile al fine di diffondere quanto più possibile il suo lavoro. Non a caso lo trovate su Amazon a soli 0,89 euro.
Il Sentiero di legno e sangue
di Luca Tarenzi
Apre gli occhi nel cuore di un’immensa conchiglia. Ha un corpo di legno articolato e ingranaggi, e il cadavere del suo costruttore giace accanto a lui. Non ha un nome, non ha memoria, ma appena nato ha già mostruosi nemici che lo braccano e una missione che non ha chiesto né desiderato: diventare umano. Attorno a lui c’è un mondo che un’antica catastrofe ha trasformato nel sogno delirante di un folle, alle sue calcagna due Incubi, la Maschera e la Bestia, e davanti a lui un sentiero costellato di mutazioni, tribù selvagge, divinità del caos e giganti marini che lo condurrà verso un destino molto più incerto di quanto i suoi creatori avessero mai potuto prevedere.
Di Luca Tarenzi ho parlato altre volte, qui sul blog. Autore valido, prolifico e dotato di uno stile assai piacevole, Luca si è migliorato di libro in libro, prediligendo l’urban fantasy rispetto ad altri generi. Questo Il Sentiero di legno e sangue è più orientato verso il filone che i sapientoni definirebbero new weird.
Originale rilettura del Pinocchio, il romanzo in questione si perde piacevolmente in atmosfere oniriche e in richiami ad autori che probabilmente fanno parte del background culturale di Tarenzi, non solo del genere fantasy in senso stretto.
Reperibile in formato ebook.
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