Credo che molti di voi, non necessariamente appassionati di horror, conoscano la collana di libri per ragazzi Piccoli Brividi, che in originale si chiama Goosebumps (“Pelle d’oca”).
Si tratta di deliziose storie dell’orrore pensate per un pubblico young adult, ma non per questo meno ricche di pathos e di suggestioni rispetto alla narrativa di genere per adulti. Il suo creatore, lo statunitense R. L. Stine, ha scritto oltre sessanta volumi di Piccoli Brividi, tra il 1992 e il 2000. In Italia sono stati distribuiti da Mondadori, riscuotendo più o meno il medesimo successo ottenuto nel resto del mondo, ovvero una roba da record di vendite, precedente ad altri casi letterari più recenti, come Harry Potter o Hunger Games.
Le storie di Stine sono deliziosamente “spaventose” e richiamano quell’emozione fanciullesca che ci attrae verso il mistero. La stessa emozione che ha portato molti di noi, da ragazzini, a visitare una casa abbandonata o a giocare a imitare una seduta spiritica.
Piccoli Brividi è stato un ciclo narrativo che ha iniziato molti giovani lettori all’horror.
Sono passati poco più di vent’anni, ma ora la letteratura young adult di genere sembra aver perso tutta quella carica briosa, frizzante e genuina dei racconti di Stine.
In cambio sono arrivati vampiri innamorati, ragazzine con l’arco, angeli in crisi esistenziali e demoni che aspirano a farsi la liceale di turno.
Perdonatemi se continuo a preferire il pupazzo parlante, gli zombie, le piante carnivore, le case maledette e gli gnomi malvagi che ci proponevano le pagine di Piccoli Brividi.
Dopo aver tratto un telefilm da questi libri è giunto inevitabilmente il momento di vedere la sua trasposizione cinematografica, che proprio in questi giorni arriva anche nelle sale italiane.
E che potrebbe essere sorprendentemente buona, diciamo quasi ai livelli di un film storico quale è stato Scuola di Mostri. Vedendo il trailer pare che il regista (Rob Letterman) abbia volutamente omaggiare questo storico titolo, ma sono abbastanza evidenti anche delle ammiccate ad altri film dei bei vecchi tempi, come per esempio Gremlins e Jumanji.
Una prima cosa che mi incuriosisce della pellicola su Piccoli Brividi è che essa non ricopia la trama di uno dei tanti romanzi della collana, bensì trasforma il suo stesso autore, il buon Stine, nel protagonista assoluto del film.
Stine tiene a bada i mostri che lo perseguitano imprigionandoli nelle pagine dei suoi libri. Questi saranno però liberati da Zach, nuovo vicino di casa innamorato di Hannah, figlia di Stine. I tre, insieme al migliore amico di Zach, dovranno cercare di rinchiudere nuovamente le scatenate bestie nelle pagine prima che distruggano la città. (Fonte: Wikipedia).
Una trama magari non originalissima, ma che se ben amalgamata funziona sempre. Soprattutto per un pubblico di ragazzi, ma non solo.
Infatti nelle recensioni d’oltreoceano Piccoli Brividi – Il film, ha ricevuto delle buone valutazioni.
Non so quando e se lo vedrò, ma voi segnatevi il titolo, soprattutto se avete dei figli e se volete provare ad avvicinarli all’horror in modo pulito, onesto e divertente.
(A.G. – Follow me on Twitter)
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