installazione dell'artista Stefano Tonelli
3 dicembre 2015 - 10 gennaio 2016
Prato della Torre di Federico II
San Miniato
a cura di Filippo Lotti e Roberto Milani
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A San Miniato succede che, grazie al C.R.A. (Centro Raccolta Arte), in collaborazione alla Fondazione San Miniato Promozione, il Comune di San Miniato e l'Associazione Bolgheri Art, offre ai cittadini di San Miniato e a tutti coloro che verranno in questo territorio nelle prossime settimane (l'opera sarà presente sul territorio fino al prossimo 10 gennaio 2016), l'installazione dell'artista Stefano Tonelli, RESTIAMO UMANI.
Un fulgido esempio di quando l'arte assume anche scopi didattici, sociali e divulgativi.
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Restiamo umani è un invito a ricordarsi della natura dell’uomo.
Io non credo nei confini, nelle barriere,
credo che apparteniamo tutti, indipendentemente dalle latitudini o longitudini,
ad una stessa famiglia che è la famiglia umana”.
Vittorio Arrigoni
perché il messaggio di Vittorio Arrigoni
continui a muovere le nostre coscienze.
Perché l’arte possa essere sempre più servizio e meno vanità. Perché si possono uccidere gli uomini, ma non le loro idee, non i loro sogni, per un mondo migliore”.
Stefano Tonelli
Prendendo in prestito le parole di Vittorio Arrigoni - attivista, giornalista e scrittore ucciso a Gaza nel 2011 - nasce l'installazione RESTIAMO UMANI, opera firmata da Stefano Tonelli e curata da Bolgheri Art, microcantiere di idee.
L'installazione è una grande scritta di cira 20 metri di lunghezza per 2, composta da 13 lettere, alte da terra 32 cm.
Il carattere utilizzato per lòe lettere è un helvetica, scelto per la sua eleganza, unita ad un elevato grado di neutralità, per la sua essenzialità, alta leggibilità e risolutezza formale.
RESTIAMO UMANI vuole ricordare a tutti l'importanza e il valore sacrale della nostra umanità, in tempi dove egoistmo e superficialità sembrano farla orami da padroni, per lanciare in alto un grido di costruttiva speranza e per riflettere sul futuro da lasciare per i nostri figli.
RESTIAMO UMANI di luogo in luogo si sta trasformando in una grande opera d'arte in divenire, in quanto le fratture che subisce nell'usura espositiva vengono evidenziate, come nell'atica cultura giapponese, con il colore oro, proprio per fare tesoro delle ferite con le quali ognuno di noi cresce ed evolve.
L'installazione è stata fotografata da un drone, per cogliere il messaggio nella sua dimensione urbana e restituirlo contestualizzato, in modo da aggiungere tasselli alla storia che, anche San Miniato sta contribuendo a costruire.
Dopo l'esperienza di Bolgheri (2014), la scritta ha trovato posto nella piazza del Castello di Montescudaio (luglio 2015) e nell'area archeologica del Teatro Romano di Volterra (ottobre 2015)
A San Miniato sarà visibile fino al 10 gennaio 2016 sul prato antistante la
Rocca di Federico II
con l'artista Stefano Tonelli |