Sono stato a visitare la mostra "Da Raffaello a Schiele. Capolavori dal Museo di Budapest" curata da Stefano Zuffi a Palazzo Reale - Milano.
E non mi ha entusiasmato.
Devo ammettere però, che forse le mie aspettative erano altre, dovuto magari anche al fatto che di questa mostra si è parecchio scritto e parlato ed i toni e modi utilizzati l'hanno sempre presentata come chissà quale mostra.
Senza nulla togliere alla qualità delle opere esposte, mi pare ovvio e che per alcune di queste, l'aggettivo "capolavoro" trova realmente la sua essenza, è maio giudizio una mostra mediocre.
Gli spazi sono angusti e se ci mettiamo dentro anche gruppi di 15, 20 persone che occupano interamente le "salette", il fruitore solitario o la famiglia sono obbliagati ai margini degli spazi.
Le opere sono ammassate e spesso illuminate in maniera poco efficace (troppi i riflessi) ed obbligano colui che guarda a spostarsi in continuazione per poter leggere al meglio il dipinto in questione.
L'audioguida è compresa nel prezzo, che non è del tutto popolare: 12 euro, ed il catalogo ne costa "soli" 29 anziché i 34 di copertina.
Ovviamente è comunque una mostra che va visitata, non fosse altro, soltanto per poter rivedere a Milano la "Madonna Esterhàzy" o comunemente chiamata "Madonna col bambino e San Giovannino" di Raffaello Sanzio (che già venne esposta nella città meneghina, a Palazzo Marino, nel passato inverno) o un Cezanne da brivido o ancora un Rubens veramente notevole.
Per chi volesse, potrà visitare la mostra fino al prossimo 7 febbraio