CIRCOLOQUADRO
Via Thaon Di Revel 21, 20159 Milano
presenta
Statements 2013
a cura di Ivan Quaroni
Inaugurazione: mercoledì 20 marzo, h. 18.30
Testo di Arianna Beretta
Terminata la terza edizione del Manuale per artisti, workshop ideato e curato da Ivan Quaroni, e giunti alla sua mostra finale, si rende necessaria una riflessione su questa esperienza didattica che ormai da due anni occupa, e arricchisce, lo spazio di Circoloquadro.
Vogliamo partire da una frase ripetuta e molto spesso utilizzata in modo inappropriato, “artisti si nasce”. Pare che basti avere intuizione e una buona dose di creatività per essere artisti. Ma è davvero così? Artisti si nasce? Certamente inclinazione e attitudine sono fondamentali. Ma serve altro.
È necessario comprendere che l’artista è un professionista. “Fare l’artista” è un lavoro e quindi bisogna prepararsi, sapere di cosa si tratta, quali sono le dinamiche del sistema economico in cui ci si andrà a inserire.
In questo senso bisogna essere razionali e obbiettivi e spogliare l’essere artista e l’opera d’arte della loro aurea; troppo spesso si pensa all’atto creativo come finito in sé e all’opera d’arte come un prodotto squisitamente intellettuale da ammirare in mostra. E giunto il momento di comprendere finalmente che si tratta di un lavoro. Lavoro che porta alla realizzazione di un prodotto che deve entrare in un circuito e che deve essere venduto.
Nei secoli passati i pittori andavano a bottega: lì imparavano non solo a conoscere le tecniche artistiche e il lavoro dei colleghi, ma anche la gestione delle relazioni e dei rapporti con i committenti. Le tavole nascevano dettate dalle esigenze dei mecenati che imponevano soggetti, pose e colori, più o meno preziosi a seconda del loro costo. Le opere d’arte venivano ammirate per la loro bellezza e ostentate nella loro magnificenza. Oggetti di lusso.
Con l’andare del tempo l’opera d’arte si è caricata sempre più di un’aurea quasi mistica per cui la bellezza, l’atto creativo, la genialità della creazione bastavano. E ingenuamente ancora oggi molti credono che l’opera d’arte in sé abbia un puro valore intellettuale, ma sappiamo bene che l’oggetto artistico ha anche un valore economico.
Le Accademie servono senza dubbio per fornire una preparazione tecnica, e a volte storica, ma, come per tutta tutta l’Università italiana, non basta certamente a prepararsi per affrontare il mondo del lavoro.
I Maestri che escono dalle Accademie di Belle Arti raramente riescono a capire quali sono le regole e le dinamiche che regolano il settore dell’arte contemporanea. Ecco perché allora questo workshop.
Artisti si nasce, certo. Ma serve anche una preparazione professionalizzate. Come ci si prepara al lavoro dell’artista: bisogna sapere come funziona il sistema della gallerie, come si gestiscono i rapporti con i galleristi, come ci si presenta al meglio, insomma come bisogna muoversi.
Il workshop oltre a fornire una risposta a queste domande, va a coprire alcune lacune che spesso i giovani artisti hanno, non per ignoranza, ma semplicemente per inesperienza.
Manuale per artisti come una bottega medievale?
Il paragone fa sorridere, ma il workshop offre, insieme allo sviluppo di una capacità critica verso il proprio lavoro maturato grazie al confronto continuo e costante tra i partecipanti e gli ospiti che sono intervenuti alle lezioni, la possibilità di acquisire conoscenze preziose per chi desidera inserirsi nel sistema dell’arte così da perfezionare la propria formazione professionale.
(Arianna Beretta)