L’incontro con l’anziano coniglio bianco in panciotto non è che l’inizio dell’avventura di Alice. Un incontro che presto si rivelerà fatale. Alice è infatti qui ritratta in brandelli, come un mito fatto a pezzi. Il coniglio non è che l’emblema dell’uomo contemporaneo agitato dai doveri.
“È tardi, è tardi!” e con la fretta investe l’autenticità interiore, l’ingenuità, la meraviglia, l’innocenza e lo stupore. E la piccola Alice muore. Ma la constatazione dell’incidente (il coniglio controlla l’ora del decesso) è amichevole: nessuno è realmente morto. Alice non è che un sogno.
(Giovanna Lacedra)