Disgusto si presenta e si evolve come un anti-prodotto di valore estetico-concettuale, una riflessione sulla condizione esistenziale e professionale dell'artista contemporaneo. Nasce come reazione tormentata e sofferta al senso di incapacità ed impotenza con il quale l'artista si trova a confrontarsi drammaticamente all'interno del suo ruolo e della sua vocazione produttiva.