Gisella Giovenco, poliedrica artista contemporanea, ha scelto la Biennale Torinese,
curata dal Prof. Vittorio Sgarbi, per esporre in Mostra la Sua prestigiosa opera dedicata al
Santo Padre Papa Wojtyla, realizzata interamente in pregiate tarsie di seta.
La Biennale di Torino costituisce l’estensione della 54^ edizione della Biennale di Venezia,
ed è allestita all’interno della rinomata Sala Nervi.
La Giovenco, seguita da Promoter Arte di Salvo Nugnes, merita un sincero encomio per
l’innata maestria nel dedicarsi, con perseverante tenacia e inesauribile passione, al raggiungimento
di risultati artistici di elevato livello e si colloca, indiscutibilmente, in posizione di autorevole
rilevanza nel contesto culturale contemporaneo.
L’evoluzione stilistica pittorica della Giovenco è certamente influenzata, oltre che dall’indole
di profondo spessore e dall’intensa sensibilità, anche dalla notevole predisposizione
alla continua e costante ricerca, nell’intento di fornire un effettivo contributo,
ben tangibile nel tempo, a livello di sperimentazione e diffusione, all’interno del panorama
artistico, di importanti innovazioni tecniche.
La fonte d’ispirazione primaria della Giovenco è rappresentata da soggetti e immagini
appartenenti alla Tradizione Sacra.
La ricerca artistica e stilistica si focalizza e incentra su una tecnica assolutamente personale
e personalizzata, intesa come procedura di lavorazione delle tele, che scaturisce direttamente
dalla fantasia creativa e dalla capacità d’inventiva, recuperando soggetti ed immagini e
rielaborandoli in una composizione originale, innovativa e di immediato impatto emozionale.
Il tessuto, in prevalenza la seta, viene utilizzato come immagine base ed è sapientemente
e abilmente intarsiato dentro un mosaico su tela, in una profusione di colori e sfumature,
che si fondono per creare tonalità cromatiche, veramente uniche nel loro genere.