Gli artisti "oltre il sistema dell'arte", sono quelli che hanno saputo elevare la condivisione del loro linguaggio a norma, che non bazzicano feste e vernissage per la ricerca di contatti per la loro rubrica, hanno ben altri impegni.
Vivono i loro studi, i loro laboratori, la loro ricerca di trasmissione di senso didattico del loro lavoro, lo fanno anche in pochi metri quadri di spazio, nessun segreto o riserbo sul loro lavoro, on line regolarmente condividono in real time il loro processo e progetto di lavoro e di vita.
Non sprecano tempo a cercare contatti di rete, ottimizzano quelli che hanno, condividono ricerche e conoscenze e con queste conquistano un pubblico.
Non fanno niente altro che raccogliere i frutti del loro impegno quotidiano, nessun genio solitario, nessun talento sovrannaturale comparso dal nulla, le sue idee nascono da un gruppo di pensatori on line che ottimizzano l'ecologia del talento.
Rivelano la truffa del genio solitario, che privo di una scena e rete di sostegno, osservandosi a vicenda, anche copiandosi (ma riconoscendolo), rubando e donando frammenti di idee e ricerche nel reciproco interesse.
Non hanno reali legami di lavoro con la geografia fisica, blog, applicazioni, social network, mail list e forum, sono il loro Cabaret Voltaire diffuso.
Nel loro sistema non ci sono curatori, galleristi, critici di professione a gettone e politici, non serve il curriculum intergalattico o il workshop patinato, nel loro sistema, tutto è un contributo alla loro causa comune.
Il loro linguaggio è frutto del desiderio di imparare manifestato davanti agli altri, scovano spazi vuoti da riempire e fingono di avere dimenticato di essere professionisti o ambire ad esserlo, ostentano dilettantismo per condividere passioni e amori, e in fondo "chi li vuol bene appresso li segue".