Si conclude nel migliore dei modi la V edizione del Premio COMEL Vanna Migliorin Arte Contemporanea. L’azienda CO.ME.L. che sponsorizza il premio è stata selezionata tra i partecipanti agli International Corporate Art Awards, un riconoscimento importante per chi ha deciso di condurre la propria attività investendo anche nell’arte. E in effetti, a pochi anni dall’istituzione del Premio COMEL, appare imprescindibile l’impegno imprenditoriale e l’impegno artistico dei fratelli Mazzola che hanno fatto del connubio arte-impresa un’autentica missione di famiglia.
Il Premio COMEL e lo Spazio COMEL, rappresentano un progetto unitario dell’azienda. Ha l’obiettivo di promuovere gli artisti d’arte contemporanea, creare un luogo di incontro multiculturale e multi-espressivo in ambito europeo, e consentire libero ingresso ai fruitori (la galleria è sempre a ingresso gratuito e al Premio ci si iscrive gratuitamente).
Gli International Corporate Art Awards sono organizzati da pptArt in collaborazione con la LUISS Business School e con il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali. Con la recente selezione, la CO.ME.L. di Latina, appare così tra i più grandi marchi del mondo pur essendo una piccola realtà, che si muove con risorse limitate a confronto con altri brand molto noti.
Per quanto riguarda nello specifico il Premio COMEL, il tema della luce è stata la sfida della V edizione. Gli artisti hanno utilizzato l’alluminio (materiale che rende unico il premio) valorizzando la sua qualità cromatica e riflettente.
La giuria ha nominato vincitrice l’artista di origine belga Luce Genevieve Delhove per l’opera “Raminia n. 12”. Si tratta di un’opera assai originale: un vecchio radiatore trasformato e rivitalizzato. La trama di rame, alluminio e ferro trasformano l’oggetto in disuso in scultura emanante luce. Secondo la motivazione della giuria “L’opera muovendo da uno spirito neo dadaista con una finissima tensione astratta testimonia una colta e raffinata capacità ricreativa in termini visivi, modulando le superfici lamellari di un radiatore in alluminio con segni e impressioni tali da evocare con una rara sensibilità poetica e musicale le infinite modulazioni della luce riverberata dal metallo”.
Luce Genevieve Delhove è designer, incisore, pittrice e scultrice. Vive e lavora a Milano ed è titolare della cattedra di Grafica presso l’Accademia di Belle Arti di Brera.
Inoltre, sono state conferite due menzioni speciali agli artisti Giampaolo Cataudella, artista autodidatta di Cassino (FR), per l’opera “Metropolis” e Ugo Cossu, docente di arte, di Cerveteri (RM), per l’opera “Schegge di stelle trafiggono la notte”.
Anche il pubblico ha espresso la propria preferenza, designando la vittoria di Elena Diaco Mayer e di Mostafa Rahimi Vishteh. La prima è un’artista di formazione accademica, di Padova. Ha presentato l’opera “Ritrovarsi in un riflesso”. È una pittura su foglia di alluminio graffita su laminato in grado di simulare la superficie del mare e i suoi affascinanti riflessi.
Mostafa Rahimi Vishteh nasce a Tehran (Iran), vive e lavora a Latina. Architetto e artista specializzato in Stained Glass. Crea sculture e installazioni composte dall’intreccio di diverse materie. Ha presentato l’opera “Sapere sepolto”.
Inoltre, durante la serata, l’artista romana Valeria Gramiccia (a lungo allieva di Afro e Pietro Consagra) ha ricevuto un premio alla carriera come “presenza di rilievo del panorama artistico italiano contemporaneo”.
Il pianista e compositore Vincenzo Bianchi ha allietato la serata con raro estro e fantasia, improvvisando musiche per l’occasione.