Prepariamoci, è in arrivo lo "Sblocca Italia".
Continua a sorprendermi l'idea di arte e cultura del governo Renzi, dopo la liberalizzazione dei selfie nei musei e i concorsi in spazi storici a carico dell'artista che li vince, per non frenare il progresso e la ripresa economica (?), da Napoli (dove nel sottosuolo si è fatto di tutto, al punto che non di rado crollano condomini e quartieri), il nostro capo del governo, espressione politica della mia generazione al potere (mai mortificazione poteva essere più sottile), definisce "paradossale bloccare dei lavori per un ritrovamento di reperti archeologici", il pretesto è il ritardo nella realizzazione di nuove linee metropolitane a Roma per la scoperta di aree archeologiche.
Anche a questo mirerà lo "Sblocca Italia", fare ripartire i cantieri che hanno rallentato l'economia del paese, per l'impiccio della tutela delle aree Archeologiche.
Vi sembra una bufala?
Lo dice espressamente:
"Il colmo è che si bloccano i lavori perché si trovano dei reperti archeologici. Questo è un paradosso. In tutto il mondo le risultanze degli scavi archeologici permettono ai passeggeri delle metropolitane di godere di cose che altrimenti non avrebbero mai potuto vedere. Torino, Roma con l'operazione della linea C e Palermo sono realtà che accederanno al finanziamento delle linee metropolitane".
Insomma, fondi per quelle città e metropoli che accetteranno di cancellare la loro storia, nel migliore dei casi godibile in metropolitana, nel peggiore sommersa da pattume di bolle economiche finanziarie chiamate arte contemporanea.
Le risorse dovrebbero finalmente sbloccare la tratta che va dal Colosseo a piazza Venezia e superare il problema dello stop dei cantieri che ha caratterizzato finora la realizzazione dell'opera, per l'intoppo del vincolo del patrimonio archeologico.
Siamo davanti a qualcosa di mai vista, ho la sensazione che più che progettare dei modelli economici e culturali, li si stia determinando con il copia e incolla da web, se è vero che siamo la nazione dei creativi del Rinascimento, stiamo subendo la peggiore delle controriforme e quel poco che ci ritroviamo di buono nei nostri territori, è condannato al rogo come Giordano Bruno.