Robin Wight e la Scultura virale fai da te.
Una della caratteristica del linguaggio dell'arte di questo secolo, è innegabilmente la sua capacità di riproduzione digitale e di sapersi integrare in maniera mutevole e istantanea con spazi e luoghi.
Questo spiega il successo virale, dello scultore Robin Wight; tutto comincia dallo spazio sul quale interviene, i Trentham Gardens, Staffordshire, Inghilterra, lettarlmente presi d'assalto da orde di visitatori dopo che un’immagine scattata da Jo Fitzpatrick, ha fatto il giro del web.
Jo Fitzpatrick, ha postato la foto via Facebook , Venerdì 11 luglio , diventata virale al punto da superare un milione di visite in poco tempo.
La foto non era un selfie (cazzo), ma una delle sculture del Trentham, una fata che danza nel vento dello scultore Robin Wight.
Robin Wight lavora solo con filo di acciaio inossidabile, con le quali realizza forma che appaiono avere vita propria.
Scheletro robusto di filo di acciaio di spessore, fili intrecciati per creare muscoli, arti e la pelle attorno allo scheletro, all'interno di ogni figura un cuore di pietra, a volte inciso con messaggi per rendere ogni pezzo unico e personalizzato.
Robin non si aspettava tanto successo improvviso, dovuto a uno scatto non suo via facebook.
Per chi non potesse commissionargli un lavoro, ma volesse riprodurlo nel paesaggio a lui circostante, ll’artista inglese vende sul suo sito web, un kit fai da te per usare il filo di acciaio e creare sculture uniche; insomma siamo o non siamo nel tempo dell'arte come linguaggio e processo che si materializza in ogni dove senza avviso di chiamata?