Undress Me - Talia Pilieva.

Ci sono dei paradigmi dell'assurdo, che imperano nell'assurdo sistema dell'arte contemporanea, uno è quello del cambiamento ciclico e generazionale dell'artista, che con il suo prodotto costituisce il trend di mercato, con il relativo effetto collaterale della crescita ossessivo compulsiva del valore degli artisti testati dal mercato.
In altre parole, il mercato e la quotazione dei suoi artisti "storici", nato con la creazione dell'industria culturale di massa, che sostiene il tutto dalla base, appaiono non solo impossibilitati, ma anche destinati a non potere vedere il loro valore di mercato decrescere.
Lo stesso collezionista d'arte contemporanea, non può restare fermo e godersi ciò che ha acquisito, ma deve tendere a comperare, vendere, guadagnare e ricomperare, questo al fine di vendere e guadagnare, cambiando ciclicamente gli oggetti d'arte che persistono nel suo quotidiano.
In questo gioco schizofrenico del mercato, l'opera d'arte in quanto bene durevole e privato, sembra appartenere a una idea di economia superata e insostenibile.
Nonostante questo, il linguaggio dell'arte, lo si può promuovere solo attraverso la comprensione dell'individuo, dell'unico che lo genera, il resto è ricambio ciclico del conformismo del linguaggio fatto prodotto imposto dal mercato.
Quanti sono gli artisti contemporanei, che in nome della loro responsabilità professionale, si pongono e propongono come un duplicato rivisto e corretto, di artisti già prodotti, distribuiti e imposti dal sistema?
Migliaia di esemplari, prodotti in serie su scala globale, sul modello di Duchamp, Hirst e Cattelan.
Come si può allora conservare il reale senso dei linguaggi dell'arte? Come si può fare una rivoluzione linguistica che sappia conservare l'essenza del senso?
Attraverso la reale coscienza della propria condizione e situazione, e anche del relativo prezzo da pagare: la disillusione del successo.
Pochi artisti, sanno cosa voglia dire, accedere realmente alla coscienza, come questo non abbia alternativa prima etica e poi estetica, e come a tutto questo serva coltivare la compagnia della saggezza della contemplazione.
La contemplazione dell'artista, ma anche dello spettatore che l'osserva e ne osserva il lavoro; questo può colmare il vuoto determinato da un sistema che genera professionisti solitari che hanno come principale occupazione strategica, quella di scannarsi a vicenda.
L'arte e gli artisti, devono sapere contemplare e produrre degli oggetti, in quanto segni, al limite sogni, ma non prodotti o valori di mercato, non ora e non qui.

Qualcosa però nei linguaggi dell'arte sta cambiando, e certi artisti procedono da scienziati e ricercatori, determinando il loro mercato penso a quello che sto per raccontarvi:

 Masters & Johnson era la sigla di un team di ricerca, dietro la sigla si celavano (ma non troppo), gli statunitensi William Masters e Virginia Eshelman Johnson, sessuologo e ginecologo uno, psicologa l'altra,negli anni Cinquanta e Sessanta impegnati a studiare la sessualità umana.

Interminabili test, esami di migliaia di atti sessuali di volontari,  arrivando al 1966 con il volume “L’atto sessuale nell’uomo e nella donna”:  avevano tramutato in cavie da laboratorio centinaia di coppie volontarie.

Contribuirono con la loro ricerca ad archiviare (mai definitivamente) i cliché maschilisti diffusi.

Le polemiche? Fioccarono,  avevano violato privacy, intimità,  mistero, pudore e tabù e fatto di tutto ciò indagine e ricerca psicosociale.

Tutto questo  è raccontato nella serie tv “Masters of Sex”, con Michael Sheen and Lizzy Caplan nel ruolo dei due ricercatori.

A questo punto entra in ballo una film maker russa Tatia Pilieva, che ha prodotto un nuovo corto, nato dalla collaborazione ufficiale con il programma televisivo. 

 Il suo nome nel 2013 è stato virale, un suo lavoro ha bucato l'informazione web per arrivare ai media di massa.

"The Kiss", relazionava coppie di sconosciuti, per baciarsi davanti a una telecamera, probabilmente un mezzo fake, una pubblicità di un brand.

Questa volta?

“Ho chiesto a degli estranei di spogliarsi a vicenda e di mettersi a letto insieme. Nient’altro. Nessuna regola”.

Sarà la prossima ossessione virale della rete? Al momento ha già superato i cinque milioni di visite.

Questo vuole dire lavorare e ricercare sui segni con i sogni.

Mimmo Di Caterino

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