LANCIA AL CREPUSCOLO. SERGIO MARCHIONNE - QUANDO NON CI SONO IMPRENDITORI ENTRANO I RAGIONIERI

In questo blog parliamo spesso di marchi italiani. E spesso registriamo passaggi di proprietà verso l'estero (Ducati, Valentino, Gancia ...).
Oggi parliamo invece di un imprenditore - tal Vincenzo Lancia - facente parte della razza passionale e fuori sistema dei pionieri dell'auto.
Nel 1906 lancia il marchio LANCIA, da quel momento simbolo di eleganza e signorilità. Ma anche di passione sportiva e rallistica.
Un marchio che un imprenditore vero trasformerebbe in un gioiello, poichè racchiude molti VALORI che vengono riconosciuti al Made in Italy nel mondo.
Ma purtroppo, come detto tante volte, l'ultimo vero imprenditore dell'auto italiano è stato Vittorio Ghidella.
Dopo di lui abbiamo visto in Fiat tanti ragionieri (da Romiti a Marchionne) ma ben pochi giganti; gente abituata a non immaginare ma a far di conto, come al mercato del pesce.
Nelle aziende far di conto è fondamentale, ma a forza di mettere ragionieri al comando si perde quello che fa di un'azienda qualunque una grande impresa - la capacità di creare sogni e mondi fantastici.
E oggi il marchio LANCIA è stato ammazzato da tutti questi ragionieri, non solo da Sergio Marchionne.
A questo punto vendano anche Alfa Romeo, sicuri che Walter De Silva ne saprebbe custodire il valore.
Buonanotte Jaki, continua pure a dormire.

LEGGI LA NOTIZIA SUL FUTURO DI LANCIA.


Informazioni su 'Dario Ujetto'