LUCA LA MARCA LIVE PAINTER: PITTURA, COLORE ED EMOZIONE DAL VERO

Incontrare un artista significa scoprire un nuovo mondo; questo è un mondo astratto figurato, pieno di movimento e colore: Luca La Marca è uno dei performers che in occasione dell’inaugurazione della mostra “I sette peccati capitali e le sette virtù” (il giorno 10 giugno ad Arona), ha presentato un’opera di live painting, dando vita ad un lavoro di grandi dimensioni, composto da sette tele, una per ciascuno dei peccati capitali (Superbia , Avarizia , Lussuria, Invidia , Gola , Ira  e Accidia).

“Ho voluto proporre un’opera forte ed incisiva, a partire dalle importanti dimensioni e passando per la scelta cromatica d’impatto. Ho rivisitato il tema della mostra con una lettura ironica e non banale, così da ambientare i “miei” personaggi di fantasia all’interno del contesto richiesto.”

Ecco allora che nel corso del vernissage, Luca ha creato qualcosa di sorprendente ed interessante, presentando i peccati capitali quasi con una sorta di malizioso sarcasmo mescolato a tecnica e significato: gli sfondi si tingono pian piano di colori densi e carichi, così imponenti da voler emergere dalla tela e colpire con veemenza l’occhio dello spettatore. Non c’è piattume né omogeneità perché i colori si irradiano sulla tela in maniera scorrevole e morbida, formando righe, griglie, grate, aperture e quanto più sia possibile partorire con uno sguardo sia veloce che attento;  il blu abbraccia il rosso, termina in bianco e passa per il giallo. Tutto appare divenire luminoso e invasivo: i colori insomma, hanno il ruolo di “padroni” della scena.

“I colori sono molto importanti, in quanto trasmettono sensazioni ed emozioni forti. Ad esempio per “l’ira” ho pensato di usare toni freddi e scuri, tra il nero, il grigio ed il bianco, creando forme di colore rigide e lineari, proprio per esprimere la durezza di tale sentimento. Il tutto però, con delle gettate sovrapposte di rosso, quasi a ricordare la lava bollente o il sangue che scorre, per rendere ancora più effervescente la situazione dell’opera.  Continuando con un altro esempio invece, per “la superbia” ho pensato ad uno sfondo più caldo, con toni giallo-arancione, riconducibili all’oro delle corone o delle verghe, simboli di potenza ed eccellenza.”

Come non notare però i soggetti delle opere, che si ergono dagli sfondi e bucano la scena grazie alla loro particolarità e ironia: ecco allora personaggi di fantasia, talvolta simili a mostri mitologici (come “medusa”), a volte sotto forma di oggetti “animati” (come la forchetta della “gola”, viva e personificante il forcone del diavolo), oppure totalmente inventati ad hoc (come la matita-creatura della “superbia”).

I soggetti di Luca sono riconoscibili per tratto e stile, in quanto sono marcati, evidenti, definiti all’interno dello spazio che abbiamo detto essere sostrato fondamentale per l’opera intera; l’artista è mosso da una grande passione che unita alla sua fantasia veloce e dinamica, crea giochi e mondi nuovi, dove qualsiasi forma ed oggetto non vivente assume parti umane, animate ed “emozionali”; ecco allora che lo spettatore viene incuriosito e stimolato ad una reazione di sorpresa quando osserva queste nuove esistenze.

Questa “umanizzazione” della materialità è un ponte di connessione tra il tempo occidentale troppo veloce e fluido e l’occhio osservante che, pur immerso nella realtà mutevole, ha bisogno di mantenere viva la naturale inclinazione alla ricerca dell’anima e della bellezza delle cose; da qui, deriva il denso aspetto comunicativo dei soggetti: fiori, forconi, cartelli, matite, mostri che gridano, parlano e vogliono a tutti i costi esprimere un messaggio.

“I soggetti che creo sono spesso ironici e incisivi, in quanto credo sia importante far giungere un messaggio sì, ma mai in maniera pesante o banale; ecco perché mi ispiro ad esperienze quotidiane e le mescolo con aspetti etnici e mitologici, al fine ultimo di creare nuove percezioni ed intriganti impressioni nell’universo sensoriale di chi ammira o semplicemente guarda un mio lavoro. In questa occasione mi sono sentito particolarmente ispirato in quanto il tema della mostra si presta a manovre creative per la definizione dei soggetti e delle opere, dal momento che trovo sia un argomento facilmente trasmettibile e pertanto mi sono potuto in qualche modo allargare nello scenario rappresentativo e comunicativo, giocando così di ironia”

Durante la performance di live painting, è palesemente osservabile come i punti di forza di Luca siano la rapidità nel creare opere, anche di grandi dimensioni appunto, e l’uso mirato di colori accesi che ne attribuiscono potenza ed incisività, senza mai risultare pesante o fuori luogo.

Vederlo dipingere è un piacere che appassiona e coinvolge, in quanto lo spettatore si vede immerso letteralmente in un mondo di colore e creazione, che in qualche modo lo rende partecipe ed in un certo senso “protagonista”, poiché presenziare alla “nascita” di un’opera conferisce sempre una sorta di energia e positività.

Osservare come l’artista riesca a stendere il colore non solo con il pennello ma anche, e soprattutto, con il cuore è senza dubbio un’esperienza da vivere.

watch and more info at: www.lucalamarca.com

 

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