Arte pubblica, installazione, performance...sono tanti i tentativi di definizione teorizzati, dagli anni sessanta ad oggi, per spiegare le incursioni dell'arte nella vita dell'uomo comune, le invasioni di campo, dal museo al territorio, in grado di generare un inevitabile "effetto sorpresa" in chi si imbatte in una di queste manifestazioni artistiche.
Un nuovo fenomeno è ora alle porte, quello della Street Art in 3D.
Fautori: due promettenti artisti che si celano dietro allo pseudonimo "Urban Solid" e che hanno iniziato a far parlare di sé a partire dal 2010, in occasione del Fuori Salone milanese.
Proprio ai nastri di partenza di questo progetto, ebbi l'occasione di intervistare uno dei due fondatori del gruppo, Riccardo Cavalleri, mio concittadino, che si era distinto fino a quel momento per le sue opere sì materiche, ma pur sempre pittoriche.
Poi dal 2010 il cambio di rotta, il passaggio dalla tela alla scultura e la nascita di Urban Solid, insieme all'artista Gabriele Castellani.
Sculture urbane, disseminate per la città, che dalla Street Art prendono a prestito sicuramente il carattere di clandestinità: dalla notte al giorno, compaiono, infatti, una schiera di teste umane che sbucano dall'asfalto, colte nell'atto di tapparsi il naso, in chiaro segno di contestazione sociale.
Calchi umani, in gesso e cemento, che rivendicano il ruolo pubblico e il valore sociale della scultura, ma che al contempo non rinunciano allo studio accademico della modellazione anatomica.
Le installazioni di Urban Solid, assimilando le dinamiche della Street Art, ovvero di "occupazione abusiva" dello spazio urbano, non hanno tardato a farsi notare dal pubblico e dai media (tra le più celebri, la montagna di lingotti dorati piazzati nel 2011 davanti al Palazzo della Borsa di Milano) e, come accade a molti street artist, sono state poi successivamente accettate ed ospitate all'interno dei circuiti ufficiali dell'arte.
Si è da poco conclusa, infatti, la mostra "Cemento" presso la GalleriaSquare23 a Torino, a cura di Giovanna Lacedra.
...ma il richiamo della strada è troppo forte e proprio in questi giorni sono state avvistate a Milano nuove inconfondibili operazioni firmate Urban Solid: una passerella di spermatozoi in via Dante, in occasione di "Milano Moda Donna", e una più che esplicita sequenza di volti da clown applicati su un fondo di manifesti di candidati politici intitolata "Odissea Elettorale", all'interno della Metro MM1.
Dissacranti ed ironici, i due artisti hanno indubbiamente compreso il valore mediatico dell'arte contemporanea e lo hanno cavalcato senza indugi, in nome di un un'arte diffusa e democratica, che parli direttamente al pubblico e si faccia portavoce, soprattutto in questo infelice momento storico, delle sue paure e delle sue frustrazioni, non più a colpi di spray, ma, scolpendole nel gesso.
Forse che l'arte, in questa società liquida, possa rivelarsi davvero l'unica SOLIDA certezza??