Discover Alice Cattaneo

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Alice Cattaneo è nata a Garbagnate Milanese, in provincia di Milano, nel 1988.

L'abbiamo incontrata per conoscere il suo lavoro e il suo approccio alla tecnica del disegno.

 

 

 

Che tipo di formazione artistica hai ricevuto?

Ho frequentato il liceo artistico Lucio Fontana di Arese prima, l’Accademia di Belle Arti d Brera poi. Qui ho iniziato ad appassionarmi anche alla fotografia, sperimentando il mezzo come strumento creativo, passione successivamente coltivata presso l’Istituto Italiano di Fotografia di Milano, dove mi sono diplomata nel 2012.

 

Considerando queste due fasi della tua formazione, hai un approccio alla realtà più da fotografa o da disegnatrice?

Disegno e fotografia non sono che mezzi. Dipende tutto dal soggetto, dipende dal racconto. A volte il racconto si realizza nel disegno, altre volte è già compiuto nell’immagine fotografica. Il linea generale il disegno mi dà la possibilità di astrarre: decontestualizzo il soggetto, lo isolo, ed esso diviene l’oggetto della mia indagine, della mia attenzione. La fotografia, al contrario, mi permette di cogliere la realtà nella sua complessità e immediatezza.

Di recente ho realizzato una serie di fotografie stampate su fogli di legno. Mi piace soprattutto come la materia dialoga col soggetto, mi piace il legno con le sue venature, più o meno visibili a seconda della luce.

 

Cosa significa per te disegnare?

Essendo figlia unica il disegno è stato da sempre il mio passatempo, il mio compagno, e ad oggi direi quasi una necessità.

Disegnare significa per me scoprire, andare oltre un primo sguardo, entrare all'interno dell'oggetto stesso, interrogarlo, conoscerlo. Mi piace pensare ai fogli di carta o alle tavole di gesso su cui disegno come fossero pagine bianche di un diario su cui scrivere delle storie, storie intime, silenziose, ma soprattutto storie d’amore. Il disegno per me è proprio questo: un atto d’amore e di profonda gratitudine. Gratitudine verso ciò che sto guardando, verso la poesia che un paesaggio innevato o il silenzio di un fiore racchiudono. I miei disegni sono racconti di quotidiane meraviglie, racconti fatti di attimi sottili, di profumi, di momenti.

 

Nel tuo lavoro tecnica fine e minuziosa attenzione al dettaglio convivono. Quanto è necessario per te attingere alla realtà e rimanerne fedele?

Per me attingere alla realtà è necessario. Rimanerne fedele, invece, non lo è. Attualmente la mia ricerca si sta spostando più sulla ricerca di trame, strutture che la natura crea o cela in se stessa.

 

La natura sembra una costante all'interno dei tuoi lavori. Cosa ti ispira?

Assolutamente sì. Più che altro è una sorta di medicina. Gli alberi in particolar modo. Sanno infondermi un senso di serenità e pace.

 

Dove sta andando la tua ricerca?

Per me non ha importanza “dove” ti conduca una strada ma ciò che lungo il suo percorso puoi incontrare, scoprire, conoscere. Conta come mi sento.

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