"Focus on artist": il multiverso femminile e le sue contraddizioni nella sintesi formale di Claudia Giannuli

artisti, gallerie, mostre, eventi, artistici, articolo di arte

Prosegue la rubrica "Focus on artist" dedicata agli artisti italiani e stranieri più originali del panorama contemporaneo. Questa settimana Lobodilattice presenta Claudia Giannuli, giovane artista barese che si è distinta in diverse personali e collettive, tra le quali Synthesis alla Fondazione- Museo Pascali a Polignano a Mare (Ba). Fulcro tematico della ricerca artistica svolta dalla scultrice è l'universo femminile in rapporto alla ritualità del microcosmo familiare e alle contraddittorie dinamiche che ne derivano. Ne emerge una inedita e a volte inquietante figura della donna e del suo habitat psichico.

Alla Fondazione-Museo Pascali hai recentemente presentato - per la collettiva Synthesis - delle nuove sculture, che rientrano nella serie Hanami e raffigurano fiori di mandorlo. Sculture simbolicamente collegate ai delitti commessi dalle serial killer Chisako Kakehi e Amelia Elizabeth Hobley. La tua ricerca è incentrata prevalentemente sulla psicologia femminile in relazione ai microcosmi familiari: come mai in questo caso hai scelto di richiamare figure così controverse?

Le opere a cui ti riferisci che fanno parte della serie Hanami  (dal giapponese ammirare i fiori) sono dedicate a donne serial killer che hanno utilizzato il veleno  come arma: Chisako Kakehi, che ha ucciso sei vittime con il cianuro  - in natura  presente nel mandorlo amaro -  e Amelia Elizabeth Hobley che si stima abbia ucciso più di 400 bambini. La donna si offriva di allevare i figli illegittimi in cambio di soldi, dopo aver incassato il denaro si sbarazzava di loro somministrandogli dell'oppio (estratto dal papavero) fino a ridurne gli stimoli vitali e quindi lasciandoli morire di fame.  Mi sono documentata  perchè  credo sia un argomento estremamente interessante, l'idea della donna non più vittima ma carnefice è difficile da metabolizzare per la maggior parte della gente,  la risposta credo sia perchè alla donna le si  "conceda" di donare la vita e non di toglierla.

E’ estremamente interessante la tua scelta tematica di trattare il brigantaggio femminile, dedicando le opere della serie Sleep Tight-  realizzate durante la tua residenza a Rutigliano nei mesi scorsi - a Francesca La Gamba e Maria Capitanio, esponenti del brigantaggio femminile. Da dove nasce la tua ispirazione in tal senso?

Dare senso ai luoghi, questo il tema della residenza ed è da qui che sono partita, ho studiato molto e leggendo  mi sono ritrovata di fronte ad una storia che non conoscevo; una storia che trovi scritta anche nei libri di scuola e che è troppo spesso travisata ( ma del resto la storia la scrivono  i vincitori... ). Mi riferisco alla questione meridionale e al brigantaggio durante l'Unita d'Italia.
Briganti descritti come delinquenti, Brigantesse come prostitute e streghe, invece no! Erano combattenti! Nel progetto ho voluto dare voce a due donne,  Francesca La Gamba e Maria Capitanio che, fucile in spalla, hanno sacrificato la vita per i loro ideali e che possono essere considerate tra le prime femministe italiane.

Analizzando il tuo percorso da una prospettiva più ampia, qual è il quid che ha generato in te l’esigenza di narrare artisticamente i drammi, le contraddizioni e le ossessioni vissute dalle donne spesso vittime – soprattutto nel Meridione d’Italia - di violenza psicologica oltre che fisica, immerse in contesti familiari solo apparentemente rassicuranti ?

Racconto principalmente quello che vedo, sono nata e vissuta in Puglia dove le tradizioni sono radicate nel territorio, è stato estremamente naturale scegliere temi che sentivo più vicini.  Le donne che rappresento non mi piace descriverle come vittime, più che altro penso che abbiano consapevolezza ed una grande "propensione" al sacrificio.

Lo stile delle tue sculture richiama molto spesso, nell’aspetto formale, i manga. Nonostante i riferimenti alla tradizione e alla cultura del Sud Italia siano sempre molto presenti nella tua poetica, la cultura giapponese ha un ruolo importante per la tua creazione:  cosa ti affascina in particolare di questa civiltà?

Mi capita spesso che vedano nelle mie opere dei riferimenti ai manga, sembrerà strano ma devo dire che non sono voluti, sono arrivata a questo linguaggio sintetizzando le forme, cercando di eliminare il superfluo, credo sia questo che porti il fruitore a fare questa associazione.

Come hai iniziato a creare? Quali sono, se ne hai, i tuoi modelli artistici di riferimento?

A questa domanda non so risponderti,  l'ho sempre fatto, fin da piccola. Non ho modelli di riferimento, ci sono artisti che amo particolarmente, tra questi Louise Bourgeois,  Anish Kapoor e  Sophie Calle.

Quali sono i tuoi prossimi progetti ed esposizioni in programma?

Sto studiando molto, i miei ultimi progetti prevedono una lunga fase preliminare di ricerca, ci sono delle proposte interessanti, spero si concretizzino.

A tuo avviso, l’arte è rivoluzionaria?

Questa è una domanda molto interessante, grazie per avermelo chiesto.

 

 

 

http://www.claudiagiannuli.com/

eventi, artistici, arte, art images, show, pictures
eventi, artistici, arte, art images, show, pictures
eventi, artistici, arte, art images, show, pictures
eventi, artistici, arte, art images, show, pictures
eventi, artistici, arte, art images, show, pictures
eventi, artistici, arte, art images, show, pictures
eventi, artistici, arte, art images, show, pictures
eventi, artistici, arte, art images, show, pictures
eventi, artistici, arte, art images, show, pictures

Informazioni su 'Cecilia Pavone'