Video della tavola rotonda, organizzata sabato 11 gennaio 2014 dal Leoncavallo Spazio Pubblico Autogestito in collaborazione con Le Grand Jeu. Vari rappresentanti del mondo del writing e della street art di Milano si sono incontrati per capire perché il Comune si affida ancora al binomio costoso e inefficace dei cleaning day/processi, invece di sviluppare politiche moderne in materia di graffiti e street art.
Modera:
Christian Omodeo, fondatore di Le Grand Jeu
Intervengono:
Mirko Mazzali, consigliere del Comune di Milano, presidente commissione sicurezza e coesione sociale
Domenico Melillo, avvocato
Mr. Wany, writer e street artist
2501, street artist
Soviet, writer, Volkswriters
COMUNICATO STAMPA:
LA NUOVA FRONTIERA NELLA GUERRA CONTRO I GRAFFITI A MILANO
Nel corso degli ultimi vent’anni, Milano si è contraddistinta su scala europea per la severità con cui ha affrontato il
fenomeno dei grafti. È una delle città che ha più speso per nanziare delle campagne antigrafti ed è l’unica in cui si
è arrivati a condannare per associazione per delinquere dei ventenni rei di aver dipinto dei muri. È, inoltre, l’unica città
in cui i giornali offrono con regolarità una visione unilaterale di questo fenomeno che contribuisce a distorcere il
giudizio dell’opinione pubblica.
L’incontro di sabato 11 gennaio, organizzato dal Leoncavallo Spazio Pubblico Autogestito in collaborazione con Le
Grand Jeu, è nato da una volontà comune di fare emergere una visione alternativa al ne di sostenere e incoraggiare
una politica diversa in materia di writing e street art. Le riprese dell’incontro permetteranno a chiunque di farsi
un’opinione sulla questione e sulle posizioni emerse durante l’incontro.
L’arte pubblica illegale è un fenomeno complesso, che richiede politiche complesse. La sola e semplice repressione
non è mai stata efcace e mai lo sarà.
Si ripete spesso che Milano è una delle città europee più colpite dai grafti, senza però rendersi conto che è stata
proprio l’assenza di una politica partecipata a far degenerare questa situazione. Oltre ad individuare politiche efcaci
capaci di inquadrare questo fenomeno, bisogna anche prendere coscienza del fatto che Milano sembra più sporca
perché questa è la percezione che ne danno alcuni politici per motivi di propaganda elettorale e alcuni quotidiani locali
che favoriscono questa disinformazione.
I muri puliti sono una delle priorità di Milano in vista dell’Expo 2015. Mirko Mazzali, Presidente della Commissione
Sicurezza e Coesione Sociale del Comune, ha ricordato che la pulizia dei muri non può essere prioritaria rispetto al
controllo delle inltrazioni maose e alla sicurezza dei cantieri dell’Expo 2015. Un altro punto importante emerso
durante la tavola rotonda è che, non solo writers e street artists non hanno mai preteso l’impunità, ma che la condanna
per associazione per delinquere arriva proprio mentre molti di loro si sono resi disponibili per pensare e costruire, con
l’attuale giunta, un percorso condiviso di eventi e di progetti.
Non ha senso discutere della differenza tra arte e vandalismo e organizzare cleaning days, senza prima impostare una
politica articolata, rivolta a coinvolgere gli attori di questo fenomeno e a sostenerne la parte più artistica. Più che
inneggiare ai muri bianchi, Milano dovrebbe presentarsi agli occhi dei visitatori dell’Expo 2015 come una città capace
di dialogare con tutte le comunità presenti sul suo territorio.
La Milano che verrà come sarà? La vecchia città narcisista ed egocentrica che si specchia su alti torri di vetro, oppure
il luogo nuovo, internazionale, inclusivo e che si prepara alla sda culturale della città metropolitana?
Milano – Parigi, 16/01/2014
Leoncavallo Spazio Pubblico Autogestito
Le Grand Jeu
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