Ha segnato e contribuito a scrivere la storia della scena torinese. Diversi pseudonimi, molte crew, un legame a 360 gradi con la “strada”.
Wens (o Spider) – con nostro grande piacere – sarà uno dei giurati del Graffiti Contest “cARTelli immobiliari – Street Art Edition” organizzato nei giorni di Paratissima, in collaborazione con Konsequenz Graffiti Shop (e col sostegno di Rocca Immobili).
Vi proponiamo una “chiacchierata” via mail, per ripercorre brevemente, più di 20 anni di attività…
Street ArTO: Partiamo dall’inizio. Ti ricordi il tuo primo muro?
Wens: Si, era la fine degli anni 80. Andai in una ferramenta e comperai delle Duplicolor da carrozziere. Era la prima volta che dipingevo e rimasi scioccato del costo elevato delle bombolette. Tipo quattromila lire a spray da 250ml… ma non sapevo ancora dell’esistenza di marche fatte apposta per fare graffiti. Comunque disegnai un muro di contenimento della ferrovia nei pressi di Collegno.
Street ArTO: Com’era allora la scena torinese?
Wens: Io ero appassionato dello sk8bording o comunque degli sport su ruote, passavo spesso dal Regio perché frequentavo gli sk8er che stavano lì. Poi nei primi anni 90 mi avvicinai anche al mondo dei breakers e così conobbi altri ragazzi che avevano come me l’ hobby dei graffiti. Non credevo che ci fosse una comunità o una sottocultura dei graffiti, pensavo che fosse un’ arte a sè stante invece scoprii il suo legame alla cultura hiphop. Da lì frequentai assiduamente anche i breakers e la vecchia scuola dell’ hiphop torinese e formai la mia prima crew con altri writers dell’ epoca.
Street ArTO: Nel 1997 assieme a Reser e Sir two fondi il The Original Team. Com’è nato e come si è sviluppato il progetto?
Wens: Di quel periodo ho solo dei gran bei ricordi. Io e Reser eravamo già in un gruppo che spingeva tantissimo i graffiti nella loro forma madre ed eravamo amici di Sirtwo che in quel periodo lavorava a Torino. Così ci venne in mente di fondere idee ed energie in progetto nuovo ed ancora più interessante, reclutare i migliori e più caldi del epoca in un solo Team. Il resto è storia.
Street ArTO: Come vedi iniziative come Murarte? È possibile un dialogo con le istituzioni?
Wens: All’inizio è stato tutto un po’ contraddittorio il mio rapporto con le istituzioni perchè mi interessavano solo gli spazi per poter dipingere e non il lavoro concettuale di sdoganamento del writing dal vandalismo. Con il tempo e con un pò di maturità in più sono riuscito a capirne anche l’importanza sociale. Inoltre credo che molti ragazzi non legati a certe modalità della vita notturna potrebbero comunque condividere la passione dei graffiti legalmente.
Street ArTO: Soprattutto negli ultimi anni si è accentuata la distinzione tra writers e street artists. Qual è il tuo punto di vista?
Wens: Io penso che ci siano molte differenze ma anche molte similitudini tra le due forme artistiche. Diciamo che come sempre il dialogo tra le due culture può contribuire a far nascere delle belle collaborazioni.
Street ArTO: Che idea ti sei fatto della scena torinese attuale? Mi sembra che il fenomeno street art stia crescendo, ma allo stesso tempo si sta trasformando. Per semplificare: si sposta in altri luoghi ed è sempre meno presente nelle strade…
Wens: Credo che certi passaggi ed evoluzioni siano un fatto quasi fisiologico. Come per i graffiti degli anni novanta. C’erano piu treni e trowups, ora i poster o gli interventi si spostano più in ex fabbriche dove le fotografie danno piu forza alle opere degli streetartisti.
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