SALVARE CARTAGINE

Tratto da LaStampa.
Mentre la Tunisia si risolleva lentamente dai travagli rivoluzionari, il neoministro dei Beni culturali e della Salvaguardia del Patrimonio, Azedine Beschaouch, sta letteralmente travolgendo le cattive abitudini radicate negli anni passati, quando il suo ministero era essenzialmente uno strumento di propaganda politica per il regime di Ben Ali. Archeologo di fama internazionale, insieme al primo ministro Beji Caïd Essebsi è forse il personaggio più popolare dell’attuale governo transitorio.

Signor ministro, proprio lei, che ha contribuito con passione a salvare molti siti archeologici in tutto il mondo, facendoli iscrivere nelle liste dell’Unesco, ha dovuto invece assistere impotente agli scempi perpetrati contro il patrimonio del suo Paese nei vent’anni della dittatura di Ben Ali…


«Non è stato facile! Non passa giorno senza che la Commissione nazionale d’indagine sulla corruzione, messa al lavoro da me e diretta da un grande giurista, ritrovi reperti archeologici nelle dimore lussuose dei notabili di regime legati alla famiglia dell’ex presidente. Ma ancor più vergognoso è che questi “baroni” si siano permessi di snaturare gli oggetti per adattarli alla loro esigenze di arredamento: alcuni erano usati come colonne, altri come tavoli da cucina o recinzioni per piscine. Per esempio, è stato troncato e svuotato il torso di una statua per farne un lavabo; hanno fatto a pezzi una lastra musulmana antica per ricavarne soprammobili…».


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