Sergio Tacchini, da cinque anni di proprietà cinese, non garantisce prospettive di mantenimento (nè tantomeno di crescita) per i lavoratori italiani (QUI articolo de LaStampa).
I cinesi esternalizzeranno tutto (pure loro!) e si limiteranno alla gestione del brand.
Un marchio italiano fondato nel 1966 che diventa polvere e si perde. Nessun rilancio "Made in Italy", nessun imprenditore che abbia avuto il coraggio di innovare per entrare in concorrenza con colossi come Nike e Adidas (o Lacoste).