La stanza dei giochi
Intervento site specific di Veronica Montanino
e muro dipinto di Alice Pasquini
per la ludoteca di Metropoliz
Progetto per il MAAM [Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz_città meticcia]
a cura di Giorgio de Finis
Metropoliz, l’occupazione abitativa di via Prenestina 913 a Roma, è piena di persone, luoghi e oggetti sorprendenti. Ci sono i centocinquanta residenti provenienti dall’Africa, dal sudamerica, dall’Est europeo, con la loro innegabile carica di esotismo, i paesaggi tarkovskijani della fabbrica dismessa; c’è un razzo pronto a partire per la Luna, un telescopio gigante, un orto luminoso sospeso nella tromba di una scala, alienomachie e cani spaziali (i “relitti” del cantiere cinematografico e d’arte Space Metropoliz).
La città meticcia si è recentemente dotata anche di un “museo”. Dopo aver realizzato una Pinacoteca Domestica Diffusa, visitabile ogni giorno, padroni di casa permettendo, il MAAM, museo dell’Altro e dell’Altrove, si appresta il prossimo 6 gennaio ad inaugurare, con una grande festa per i bambini, la nuova ludoteca, una stanza dei giochi firmata Veronica Montanino e Alice Pasquini.
La stanza di Veronica, già sotto forma di bozzetto e di pittura corporale (l’artista ha iniziato col dipingere i volti dei bambini di Metropoliz), non ha fatto mistero della sua virulenza, mostrandosi fin da subito pericolosamente infettiva. Chi non avesse sufficienti anticorpi (o non fosse disposto ad ammalarsi o addirittura a mutare) è bene che si tenga lontano dalla scala che dalla sala delle assemblee porta al primo piano… varcata la porta è troppo tardi. Avrete già calpestato il blob verde penicillina che dai muri scende a terra fuoriuscendo dalla teca di vetro che forse avrebbe dovuto contenerlo… ma è noto che virus e batteri (come gli altri frutti della mente umana) hanno l’abitudine di fuggire dai laboratori, talvolta aiutati, talvolta in barba, ai loro creatori. All’interno di questa grande macchia, che sgocciola sulla scale, una infinità di tondi colorati, zebrati, cangianti, maculati, picchiettati, come il mantello di Arlecchino descritto da Michel Serres, mondi che rimandano ad altri mondi, più piccoli o solo più lontani, la cui visione non sappiamo se ci sia resa possibile per il tramite di un microscopio o di un telescopio… Ma che Veronica Montanino distribuisce come fiori primaverili in un campo per lo stordimento di noi poveri insetti che ronzando qua e là ce ne torneremo a casa inzaccherati del polline dell’arte.
Sull’altro lato, il grande muro di AliCè, fa da contro altare alla stanza.
L’arte è contagiosa e magari alla fine riesce davvero a cambiare il mondo! E’ la scommessa di questo folle museo alla periferia di Roma e degli artisti che vi collaborano.
Come tutti gli interventi artistici realizzati a Metropoliz, anche questi sono stati offerti a titolo gratuito. Le spese necessarie per la impermeabilizzazione del tetto e per i materiali utilizzati sono stati, invece, ricavati grazie alla vendita delle opere donate per la mostra mercato “L’ARTE AIUTA L’ARTE (ma non solo)” dai seguenti artisti, che qui ringraziamo (quelle invendute hanno contribuito alla nascita della Pinacoteca Domestica Diffusa del MAAM): Aladin Hussain Al Baraduni, Nicola Alessandrini, Paolo Angelosanto, Edoardo Aruta, Paolo Assenza, Angelo Bellobono, Francesco Careri (Stalker), Eugenio Corsetti, Giorgio de Finis, Diamond, Santino Drago, Aude Faurel, Carlo Gianferro, Carlo Gori, Francesca Romana Guarnaschelli, HOGRE, HOPPN, Alfonso Maria Isonzo, Lucamaleonte, Martina Magno, Salvatore Mauro, Fabio Meschini, Veronica Montanino, Mr. Klevra, Giuliano Nannipieri, omino71, Cristiana Pacchiarotti, Mattia Pellegrini, Fabio Pennacchia, Cesare Pietroiusti, Danilo Torre, Andrea Valentini, Nicola Valentino, David Vecchiato, Salvatore Viaggio, Antonello Viola.
Il MAAM Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz_città meticcia è un progetto d’arte condivisa ideato da Giorgio de Finis da realizzarsi con la collaborazione degli abitanti di Metropoliz, dei Blocchi Precari Metropolitani e di tutti gli interessati (artisti, curatori, istituzioni, gallerie, ecc.). Avviando un nuovo virtuoso rapporto tra arte e città e tra arte e vita, il MAAM aiuterà Metropoliz a dotarsi di una pelle preziosa che, ci auguriamo, contribuirà a proteggerlo dalla minaccia sempre incombente dello sgombero coatto.
Veronica Montanino
Espone dal 2000 in numerose mostre personali e collettive, partecipando a diversi premi. La sua arte prende forma in pitture acriliche su tele in pvc e plexiglas sagomati in forme organiche, ma anche su oggetti di design, come per il progetto nel quale ha reinventato, attraverso una pattern fittissima di gocce multicolor, le trasparenze della Kartell. E’ tuttavia nelle installazioni site-specific, realizzate in palazzi storici come quello dei Capitani ad Ascoli Piceno (2006), che l’artista esprime al meglio la propria attitudine ambientale. Nel 2010 realizza un intervento permanente lungo mobili, soffitto e pareti perimetrali del Collicola caffè presso il Centro per le Arti Visive – Museo Carandente, entrando a far parte della collezione permanente Collicola On the Wall. Nel 2011 partecipa alla 54° Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia presso Padiglione Italia all’Arsenale.
La Montanino ricrea mondi prismatici dalle geometrie plastiche, elaborando arcobaleni cromatici che accolgono la crescita embrionale dei ricordi. Di contro scivola nel nero come seconda pelle, rivestendo altri oggetti con la lava del buio luminoso.
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