Story of an Artist - Daniel Johnston

Daniel Dale Johnston (Sacramento, 22 gennaio 1961) è un cantautore e pittore statunitense.
Daniel Johnston nasce da una famiglia cristiana metodista, che gli trasmette un forte legame con la Bibbia e con la spiritualità in generale. Le sua grande passioni giovanili però sono i fumetti di Capitan America e la musica dei Beatles: «A 19 anni volevo essere i Beatles - racconta - Ci rimasi male quando mi accorsi che non sapevo cantare». Eppure comincia a cantare lo stesso, e a scrivere canzoni per filmini amatoriali da lui stesso creati. Così due anni più tardi vede la luce il suo primo lavoro: "Songs of Pain" (1981), inciso con un organetto e un mangianastri da 59$, rivela tuttavia un talento straordinario, che unisce freschezza e drammaticità senza scadere nel patetico, come se un bambino di 6 anni ci raccontasse la sua storia. Il disco nasce dal suo grande trauma affettivo: l'amore non corrisposto verso Laurie, che sposa un imprenditore suo conoscente.
Daniel ha un primo forte crollo nervoso che lo porta ad abbandonare la scuola d'arte per unirsi ad un luna park itinerante come venditore di pop-corn. Ma continua incessantemente a comporre ed incidere materiale (che registrerà in svariate musicassette). È un periodo felice per Daniel, che si sente finalmente libero di esprimersi. Giunto ad Austin inizia a vivere di lavori saltuari e continua a suonare, diventando un idolo nella città texana; a tal punto da venir segnalato per lo spettacolo itinerante di Mtv "Cutting Edge". Questa fugace apparizione televisiva lo eleva a nuovo fenomeno della scena underground, accendendo l'interesse addirittura dei Sonic Youth. Nel 1983 escono due dei suoi migliori dischi, "Yip/Jump Music" e "Hi, How Are You?", album che risentono tuttavia di un nuovo crollo che li rende lavori assai frammentari e surreali, con gioielli pop che si alternano a parti di puro rumore. I lavori successivi degli anni ottanta seguiranno la stessa scia di questi due, ma con un'originalità assai minore, dettata dalle svariate crisi che martorieranno la vita di Daniel, con l'aggravante dell'uso di acidi e altre droghe. Fa eccezione tra questi lavori quello che forse è il suo capolavoro, "It's Spooky", realizzato nel 1988 in collaborazione con Jad Fair: lavoro di creatività spettrale, in cui i due suonano svariati strumenti e si divertono a duettare in maniera ripetitiva e schizofrenica.

Gli anni novanta: Il nuovo decennio viene salutato da Daniel con quello che è il suo primo successo internazionale, "1990", successo favorito certamente dalla capillare diffusione garantitagli dall'etichetta Shimmy Disc. È un album più maturo, con meno episodi rumoristici e più forza a ballate pop con solo voce e chitarra acustica. Sembra l'inizio di una rinascita per Daniel, che incassa anche il sostegno pubblico di Kurt Cobain (che Daniel dichiara di non conoscere minimamente). Così nel 1992 esce "Artistic Vice", forse il suo disco più gioioso e spensierato, il cui successo gli varrà la firma di un contratto con l'etichetta Atlantic. Ma un nuovo tragico crollo lo porterà al limite del suicidio; così nel 1994 termina le registrazioni di "Fun" con un braccio rotto. È un periodo terribile per Daniel, che passa diversi anni in terapie riabilitative e sembra avviato verso il tramonto.
Sul finire del secolo però Daniel riesce a riemergere, torna a vivere con i genitori e si rimette a scrivere e a disegnare come ai tempi migliori, collaborando fruttuosamente con Mark Linkous, leader degli Sparklehorse, che si dedica alla produzione dei suoi lavori, ultimi tra i quali "Fear yourself" (2003), l'album tributo realizzato da una miriade di artisti famosi "Discovered Covered" (2004), e "Lost And Found" (2006). Nel 2009, è invece Jason Falkner (già produttore degli AIR e di Beck) a produrre "Is and always was". A riprova della grande influenza che Daniel ha avuto sulla musica contemporanea, nel 2005 è uscito il film-documentario sulla vita dell'artista "The Devil and Daniel Johnston" di Jeff Feuerzeig.

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