Uno sorride beffardo, l’altro ha un naso da clown. E poi c’è quello che stringe tra i denti una presa per l’elettricità. Sono i volti che da due giorni si affacciano lungo la scalinata della stazione Nizza della metropolitana.
L’installazione porta la firma Urbansolid, duo di street artist milanesi, che ha introdotto la tridmensionalità nell’arte urbana, passando dal graffito all’altorilievo. A Torino per la personale “Cemento”, che inaugura oggi pomeriggio (mercoledì 30 gennaio) alle 18 nella galleria Square 23, di via San Massimo 45, i due hanno colto al volo la possibilità di lasciare una firma in città. L’occasione è stata offerta dal progetto NizzArt, ideato dall’associazione URBE, in collaborazione con Torino True e col sostegno della Circoscrizione 8, mirato alla riqualificazione artistica di via Nizza. Dopo i primi interventi realizzati intorno a via Lugaro, col sostegno della “Stampa”, firmati da Agostino Iacurci, Moneyless e BR1, il progetto continua a crescere. E scende nell’underground torinese, che da semplice luogo di transito si trasforma in spazio espositivo. Come avviene nelle grandi capitali europee, da Londra a Berlino.
I viaggiatori che ogni giorno riemergono dal ventre della metropolitana in piazza Nizza, avranno la possibilità di incrociare volti nuovi. Quelli realizzati con calchi in gesso dagli Urbansolid. “Cerchiamo di metterci un po’ di ironia, senza rinunciare al messaggio – spiegano i due artisti –. Tutto è iniziato al Salone del Mobile di Milano nel 2010: in occasione del fuori-salone abbiamo installato una serie di teste che emergevano dal pavimento, tappandosi il naso in segno di protesta. A terra però erano poco visibili e troppo facili da portare via, così abbiamo introdotto la variante sul muro”. Messaggi diretti, che uscendo dalla parete vanno incontro ai passanti, invadendo in maniera ancora più audace lo spazio urbano.
In attesa di veder germogliare altre loro opere in città, la mostra curata da Giovanna Lacedra è un’ottima occasione per apprezzare il percorso artistico degli Urbansolid. Percorso che parte proprio dal “cemento” del titolo: è da lì che sbocciano e si affacciano le loro provocazioni, a metà strada tra lo spazio e la parete.
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