(Van Gogh - Autoritratto, olio su tela, 42 x 33,7 cm, 1887, Art Institute, Chicago)
Uno dei problemi che affliggono la contemporaneità è l'assenza di una reale coscienza dei tempi.
Molto spesso sentiamo chiedere spiegazioni sull'arte contemporanea. Spiegazioni che denotano una totale assenza di coscienza su che cosa sia l'arte contemporanea oggi.
Non è possibile che l'individuo comune italiano, alla parola arte, veda ancora soltanto Van Gogh, Renoir, e pochi altri.
Se cerchiamo di motivare il fenomeno dobbiamo fare i conti con l'istruzione.
La scuola italiana prepara gli studenti al massimo fino a Marinetti. Come se il mondo dell'arte finisse nel 1910. Già Duchamp è qualcosa che si studia e incontra solo all'università; che significa che soltanto coloro i quali hanno frequentato lauree umanistiche o ad indirizzo artistico conoscono l'orinatoio.
(Marcel Duchamp 1917-1964 - Orinatoio (Fontana) ready - made on marble, Altezza 62,5 - Collezione privata - private collection)
Ancora oggi, nel 2010, L'orinatoio di Duchamp desta interrogativi nella coscienza comune. Anzi, ancora oggi, nel 2010, le cocienze comuni non sanno chi è Duchamp. Che indirettamente significa: come pretendere che conoscano Cattelan? Come pretendere che guardino all'arte potendone cogliere i lati più preziosi, più umani, più utili dal punto di vista "crescita della conoscenza".
Dei protagonisti del novecento pochissime tracce. Per non parlare dei protagonisti del dopo seconda guerra mondiale. Trovatemi quanti studenti di 20/25 anni, conoscono Gino De Dominicis o Mario Schifano?
Mario Schifano (Homs,1934 – Roma,1998) Gino De Dominicis (Ancona, 1947-Roma,1998)
La cosa più triste è che spesso, anche gli artisti oggi sanno troppo poco per poter produrre qualcosa di continuativo o coerente, o nuovo. E la presunzione fa si che ci sia arroganza di copia della copia. Conosciamo artisti con produzioni totalmente riconducibili ad artisti del secolo scorso, convinti di essere gli ideatori di un genere, e così arroganti da indicare col dito infuocato tutti i loro "plagiatori". "Plagiatori" che la loro opera, probabilmente nemmeno la conoscono.
Ma parliamo di cultura, e non di mercato del Giovedì, almeno per ora...
Gruppo UNO