Ieri sera ho avuto la magica e fortuita occasione di imbattermi in "Aiòn#001" (Fuori Orario, rai3), un'opera tra cinema e installazione del regista e artista digitale sardo Marco Rocca che ha riletto in modo innovativo il cinema di Bergman. Aion#001 è il primo di una serie di performances che presentano al pubblico i risultati di una ricerca basata sulle modalità percettive. «Dovete dimenticare il logico-verbale ed abbandonarvi al flusso emotivo dei suoni e delle immagini. Perdere la dimensione del tempo» suggerisce Rocca per indicare come il filmato promette una esperienza di visione e ascolto totale, frutto di una lunga ricerca condotta dal performer per anni dentro uno degli ensemble sperimentali più vivaci d’Italia, Machina Amniotica. “Aiòn#001” è stato presentato dal vivo – da Stoccolma a Tokyo e Venezia utilizzando la somministrazione contemporanea di BBF (binaural beat frequencies), una spazializazione sonora in dolby surround 5.1 e di immagini. Il risultato è una percezione “pluridimensionale” del momento (tempo aiòn). Poeticamente straordinario, un viaggio assolutamente da provare.