L'inaugurazione della mostra "Conversazione Platonica" è prevista Giovedì 18 Giugno alle H.17,30
La cultura di massa americana e occidentale dei giorni nostri e la penetrazione capillare e a larga scala di radio, televisione, cinema.. hanno consentito la creazione e diffusione di una cultura unitaria basata spesso sui consumi e sulla divulgazione di beni di consumo, idee e valori per certi versi uguali in tutto il mondo, o quantomeno nel mondo occidentalizzato.
Il ruolo della religione è stato per certi versi sostituito da quello della televisione. Quello strano oggetto nato con lo scopo di informare il mondo si è trasformato in prodotto da idolatrare e in cui trovare risposte alla nostra vita. La stessa ossessiva ripetizione dell’immagine della bottiglia della Coca Cola di Andy Warhol dimostra come alcuni oggetti siano diventati referenti più importanti rispetto ad altri valori interiori o spirituali. La cultura dell’usa e getta e il bombardamento di immagini a cui siamo sottoposti hanno provocato spesso un vuoto nella spiritualità e nell’energia che si può trarre da un’opera d’arte.
Ma c’è chi ancora lavora con lo spirito rivolto al passato, dove il pensiero ricorrente non è cosa facciamo, ma cosa siamo, dove il contenuto vale più del contenitore, dove lo spirito arricchisce corpo e mente. Questo si palesa osservando le opere dell’artista Davide Puma, (1971).
Le si osserva in religioso silenzio, perché in ogni pennellata vibra pura energia, e la bellezza dell’umanità intera fuoriesce attraverso i colori.
Una pittura antica la sua, ricca di storia ma anche di spirito, dove il rapporto tra l’opera e l’osservatore diventa intimo, suggestivo, quasi irreale. Il colore assume significati differenti e si pone come guida verso sensazioni alle volte estranee agli uomini moderni, sensazioni profonde che riportano ad una ricerca di sé e del mistero che avvolge ogni singolo uomo. Davide Puma non dipinge ciò che vede, ma ciò che secondo lui è. Prendendo spunto da maestri del passato riscopre il valore di una pittura materica e profonda, dove la pastosità del colore pare intrappolare l’essenza della vita. L’anima dei soggetti spinge verso di noi il valore reale delle cose e ci ricorda che in fondo la vera essenza è quella dentro di noi. I diversi soggetti riportano alla mente la diversità e l’individualità delle nostre storie ricordandoci che siamo fatti della stessa sostanza del cosmo: pura energia.
Molti suoi soggetti richiamano esplicitamente alla spiritualità intrinseca dei suoi lavori ma anche il profondo riferimento ad artisti del passato non viene celato e muta da opera in opera facendo giungere a noi un lungo viaggio attraverso la pittura dei secoli scorsi. Mistero, quello celato nei lavori di Davide Puma, che ricorda che “la cosa più bella che possiamo sperimentare è il mistero stesso, perché esso è la sorgente di tutta la vera arte e la vera scienza” (A. Einstein).
E così, guardando ogni singolo lavoro dell’artista ogni persona ritrova la propria storia, e se non dovesse ricordarla, è costretto a riviverla.
Giornalista e critica d'arte Martina Adamuccio