Dio Cornuto

il-dio-cornuto

Qualcuno lo definirebbe più subdolamente Diavolo, o mostro, ma in realtà “Dio Cornuto” è proprio il giusto termine per riferirsi al culto, sfaccettato, multiculturale e immortale, di cui tratta questo ottimo saggio antropologico-religioso pubblicato da Uno Editori.
Il titolo completo è: Il dio cornuto. Dai culti di fertilità pagani alla neostregoneria. La religione ancestrale che sopravvisse al cristianesimo e all’inquisizione.

Fin dalla preistoria è esistito un culto di fertilità pagano che adorava un dio cornuto e la sua controparte femminile, la Dea Madre. Nel corso dei millenni il dio cornuto ha assunto molti nomi: Pan, Dioniso e il Minotauro per i greci, Cernunnos per i celti, Fauno e Mitra per il mondo romano e persiano ma la sua storia inizia molto prima con divinità dalle sembianze di toro, come Moloch, Api, Mnevis. Questa religione ancestrale è sopravvissuta in forme sotterranee, convogliando nella stregoneria e oggi nel neopaganesimo. Non riuscendo a estirpare i culti pagani, infatti, la Chiesa ha operato da un lato un’opera di sincretismo, assorbendo e rimodellando le antiche divinità e le festività a proprio uso e consumo, e dall’altra ha trasformato il dio cornuto nella figura del Diavolo. I rituali dell’antico culto (le danze, le orge e i sacrifici) divennero il Sabba mentre i seguaci furono perseguitati come streghe e stregoni dall’inquisizione. Tracce dei rituali dell’antica religione sopravvivono in mezzo a noi, invisibili agli occhi dei profani.

Il libro, disponibile anche in versione digitale, è ricco di informazioni di carattere storico, religioso e folkloristico.
Sebbene sia pubblicato da una CE che spesso e volentieri si occupa di occultismo, di misteri e di simili argomenti borderline, il saggio di Enrica Perucchietti e Paolo Battistel non si lascia andare a sparate sensazionalistiche, mantenendosi nei binari del rigore scientifico-antropologico.
Questo l’ha reso appetibile ai miei occhi: un’ampia base di nozioni culturali, a cui fa da contorno un po’ di sensazionalismo, ma senza mai esagerare. Il risultato è un saggio piuttosto esaustivo e divertente da leggere.

Il Dio Cornuto è soprattutto una miniera di spunti e di informazioni per chi la la velleità di scrivere storie del fantastico sostenute da un background antropologico e folcloristico attinente al reale. Background di cui tra l’altro l’Italia è ricchissima, anche se qualcuno insiste con dire che il nostro paese “non funziona” per un certo genere di storie e di atmosfere.

Oltre ai capitoli sulla stregoneria moderna (col “Dio Cornuto” a fare da referente delle streghe), che occupano non più del 20% del volume, ci sono degli interessanti rimandi alla figura della suddetta divinità cornuta in molte culture antiche: da Moloch al gigante Talos, dall’egiziano Api ad alcune figure della mitologia celtica, passando per la nota leggenda del Minotauro, qui descritta dettagliatamente e con abbondanza di particolari, sia sulle origini del mostro che sulle interpretazioni che ne danno gli storici e gli antropologi.

cabiria

Come vedete dalla locandina di Cabiria, nel libro in questione non mancano nemmeno riferimenti alle comparsate di alcuni degli “dei cornuti” nelle rappresentazioni artistiche moderne e meno moderne.
Nel caso del film in questione, per esempio, è il tremendo Moloch a essere il protagonista metafisico della pellicola. (Trivia: indovinate chi è invece l’eroe forzuto che fa il suo esordio assoluto in Cabiria…)

Mettete questo saggio in lista di lettura per questo periodo, in cui le ore di luce diminuiscono, facendo emergere nella nostra memoria ancestrale antiche inquietudini e figure archetipe.
Può anche essere una lettura perfetta per Halloween, nel caso desideriate variare dai consueti binari della narrativa horror.
Per appassionati e curiosi.


(A.G. – Follow me on Twitter)

Segui la pagina Facebook di Plutonia Experiment

Archiviato in:libri, misteri, recensione, recensioni

Informazioni su 'Alessandro Girola'