L’artista tedesco John Bock (Germania, 1965) ritorna a Milano dopo pochi anni – chi l’ha visto lo ricorderà dopo la toccante performance per la mostra Inside Beyond del 2008 – da Giò Marconi, dove sviluppa un percorso deducibile e tangibile attraverso installazioni, il video Above the point or the glowing silence (portato alla Biennale nel 2013), dei lavori su tavole con testi e appunti scritti, una stanza con quattro grandi teche, ognuna con surreali oggetti – come un paio di scarpe con una cicca attaccata alla suola – che portano alla riflessione di un qualcosa di compiuto e riportato all’interno dello spazio pulito della galleria e altri oggetti scultorei. Una mostra da contemplare con calma per cogliere la personalità contorta di Bock, l’artista che da anni crea, attraverso banali oggetti quotidiani e azioni performative – urla, o semplici letture, ma sempre in interazione con il pubblico – inquietanti e forti. In mostra dal 14 febbraio al 22 marzo.