Kua’Mau: Kaiju Mother Of Wrath

Kua Mau

Le Spider Islands.
Una misteriosa nave ha finalmente raggiunto questo piccolo arcipelago di isolette nascoste al resto del mondo. La missione del suo equipaggio è una sola: catturare il mostro adorato dagli indigeni, il Kua’Mau. Dopo una breve ma proficua caccia, i mercenari tornano negli USA con l’ambita preda, debitamente sedata da notevoli quantitativi di gas soporifero. Il mandante della missione può così mettere le mani sul Kua’Mau. Si tratta di Charlie Fortune, un ricco impresario di Las Vegas, intenzionato ad aprire il suo quarto casino, di cui il mostro primordiale sarà l’attrazione principale.
Ma i mercenari ingaggiati da Charlie hanno fatto un terribile sbaglio: la creatura catturata non è il Kua’Mau, bensì il suo cucciolo. Accortasi del rapimento del “piccolo”, il vero Kua’Mau, detta anche “madre della rabbia” dai selvaggi che l’adorano, non si fermerà davanti a niente e a nessuno pur di recuperare il figlio.
È così che la costa orientale degli Stati Uniti si troverà ad affrontare l’ira di un mostro a metà tra un colossale t-rex e un grande antico lovecraftiano, alto settanta metri e pesante un centinaio di tonnellate.

In questo periodo sto scrivendo romanzi e racconti di kaiju. Di conseguenza ho ritenuto opportuno anche leggere alcune storie del medesimo genere, vuoi per documentarmi, vuoi per avere dei termini di paragone.
Tra i tanti ebook acquistati, quello che vi presento oggi, scritto da Mark Onspaugh e pubblicato (solo in inglese) dalla sempre lodevole Severed Press, è indubbiamente uno dei migliori.

Kua’Mau: Kaiju Mother Of Wrath parte da uno spunto non originalissimo, che richiama sfacciatamente a King Kong, salvo poi diventare una sorta di rivisitazione di una dei tanti film di Godzilla.
A far la differenza è lo stile ottimo dell’autore, che ha ritmo, qualità, un pizzico di humor nero (dove serve) e la notevole capacità di saper scrivere delle azzeccatissime scene di combattimento tra kaiju e umani.

La storia di Kua’Mau, alla ricerca del suo cucciolo, attraverso l’oceano, la California e il Nevada, fino a Las Vegas, è appassionante e senza cadute di ritmo o d’atmosfera.
Il Kua’Mau è splendidamente caratterizzato. Senza ricorrere a infodump, Onspaugh riesce a tratteggiare un mostro “credibile”, capace cioè di resistere ai moderni armamenti a disposizione di noi esseri umani, grazie a una biologia particolarissima, che gli (anzi “le”, visto che è una femmina) permettono di rendere il corpo rigido come l’acciaio, di emettere occasionali onde elettromagnetiche EMP e di vomitare ciò che mangia in forma di acido caustico ad altissime temperature.

Il romanzo scorre via che è una meraviglia, in un crescendo di tensione, ben inframezzato da brevi parentesi, aperte e chiuse in mezzo capitolo, che servono a descrivere l’impatto “realistico” di un kaiju a spasso sulla nostra placida, razionale e moderna Terra.
L’ultima parte della storia riguarda la battaglia di Las Vegas, dove Kua’Mau infine arriva, seppur provata e ferita dal lungo periplo. Charlie Fortune non ha alcuna intenzione di restituirle il cucciolo e le forze armate americane, ignare della missione del kaiju, non posso far altro che tentare una disperata resistenza tra i casino, gli hotel e i palazzi della capitale del gioco d’azzardo.

Romanzo divertentissimo, purtroppo disponibile solo in lingua inglese.
Consiglio agli editori che mi seguono di acquistarne i diritti di pubblicazione e di proporlo ai lettori italiani.


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