Piero Fornasetti | 100 anni di follia pratica rappresenta un tributo a un personaggio che ha contribuito alla storia dello stile del nostro paese dagli anni ’50 a oggi. La Triennale crea un ampio ed esaustivo percorso dedicato a Fornasetti (1913 – 1988) curato dal figlio Barnaba, nella sua città, Milano, che risponde in maniera attiva grazie ai tanti milanesi che hanno riempito le sale durante il giorno dell’inaugurazione. Labrouge è infatti ritornato per assorbire ogni oggetto, mobile di design, texture, tavolo, tavolino, vassoio, porta ombrello, vetrata, dipinto, ritratto, paravento, ornamento, vaso … negli spazi più liberi il primo giorno di mostra.
Barnaba Fornasetti presenta la vita e l’assiduo lavoro del padre attraverso 700 pezzi tra oggetti e decorazioni di design, in sezioni cronologiche che racchiudono i diversi temi: dai suoi esordi nel disegno e nella pittura, ai libri d’artista, dagli oggetti per le case, alle collaborazioni con marchi e con personaggi come Gio Ponti, allora direttore della Triennale, al quale propone nel ’33 alcuni suoi foulard per un concorso, fino agli anni ’50 e ’60. E poi ancora lo stile degli anni ’70 fino al 1988, anno della sua morte.
Un tributo a un personaggio che ha reso le sue invenzioni quasi oggetti quotidiani, mantenendo sempre il “suo” stile immediatamente riconoscibile attraverso temi ormai nella memoria collettiva di tanti. I soli, i volti di Lina Cavalieri, la cantante d’opera di cui Fornasetti ritagliò l’immagine su le Figarò per poi renderla in 350 modi diversi, tutti esposti nello spazio della Triennale, i cani, i gatti, le farfalle, i bianchi e neri, e tutto il resto, accompagnato da un video in mostra.