Quando la trasposizione TV va più veloce della fonte libresca

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È ricominciato Il Trono di Spade: la sesta stagione è appena cominciata, tra aspettativi, fan in fremente attesa e altri che si sono disinnamorati del serial, anno dopo anno.
Io non seguo più ITdS da tre anni, pur ritenendolo un prodotto di qualità molto buona. La mia non è spocchia, bensì mancanza di tempo. Ho dovuto centellinare i serial da seguire (che già erano pochi), preferendo le ottimi produzioni Netfilix a monoblocchi più o meno autoconclusivi (Daredevil, Jessica Jones etc).
Devo poi ammettere che, essendo un lettore della primissima ora de Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, non ho mai avuto quel senso di spasmodica aspettativa per scoprire cosa sarebbe accaduto nel serial. Anche perché le risposte le sapevo già.
Solo che nel mentre George R. R. Martin si è impantanato con la scrittura della sua infinita saga, dando spazio a nuovi personaggi e a miriadi di sottotrame, senza più occuparsi della storia principale, che è poi quella che interessa la maggior parte dei lettori.
Ma la HBO, che produce Il Trono di Spade, non poteva più aspettare le lungaggini di Martin, perciò ha dato vita a un fenomeno strano e tecnicamente molto curioso: la sceneggiatura del serial TV ha sorpassato le vicende narrate nei libri, prendendo vita propria.

Tale singolarità è nota nel mondo dei manga e degli anime, dove a volte capita che quest’ultimi scavalchino la fonte da cui sono tratti, proseguendo la storia senza più vincoli dalla versione cartacea (o magari facendo da traino alla medesima). Penso, tanto per dirne una, a I Cavalieri dello Zodiaco.
In campo televisivo, perlomeno nelle grandi produzioni, il sorpasso di ITdS rappresenta invece un fatto nuovo e probabilmente unico.
I fan si sono divisi (ma va?): c’è chi è contento che la trasposizione video si sia svincolata dalla poca voglia di scrivere di Martin, ma c’è anche una fazione che ha già dichiarato di non ritenere “ortodosso” tutto ciò che si vedrà nel serial, d’ora in poi.
Qualcuno si augura che Martin finisca presto o tardi il nuovo libro, e che il suo contenuto sia differente rispetto a quello prodotto autonomamente dalla HBO.
In realtà pare che Martin stesso abbia fatto in qualche modo da consulente per la nuova stagione de ITdS, consegnando agli sceneggiatore una sorta di linea guida di ciò che ha (avrebbe) in mente per concludere le Cronache.

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Non essendo al passo col serial non posso esprimere giudizi in merito.
Questo post vuole essere – spero sia chiaro – solo una considerazione sullo stranissimo sorpasso tra i due media, televisivo e cartaceo.
Se dovessi sbilanciarmi con qualche previsione, azzarderei col dire che Martin sarà abbastanza fedele a quanto mostrerà la sesta stagione di ITdS, fosse anche solo per monetizzare al massimo la saga. Moltissimi lettori si sono infatti avvicinati alle Cronache soltanto dopo aver visto il serial, perciò sarebbe un azzardo stupirli con una storyline diversa da quella che stanno vedendo in questi giorni, in TV.
Questa può essere considerata una piccola “sconfitta” del libro, e di conseguenza una vittoria del media televisivo/cinematografico.
Nei romanzi di Martin ci sono moltissime sfaccettature che, per ovvi motivi, vanno a perdersi nel serial. Ma allo spettatore moderno va bene così, mantenendo il focus sui personaggi più cool, e molto meno sul world building o sui personaggi secondari.
Non che Martin non se la sia cercata, nel suo dilungarsi in millemila parole, allettato dalle offerte dell’editore, che ha voluto mungere la vacca fino a stremarla…

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