Per la rubrica sull’insolito e sul bizzarro, oggi vi regalo un breve articolo riguardante una leggenda metropolitana (ma sarà poi tale?) che arriva dalla capitale del Giappone.
Questa piacevole storiella risale al 1970. Un team di manutenzione del sistema fognario stava eseguendo un consueto check dei tunnel sotterranei, in cerca di guasti alle pompe idrauliche e cose del genere.
A un certo punto uno degli operai mette il piede in qualcosa di molliccio e appiccicoso. I colleghi puntano le torce e vedono qualcosa di inaspettato: un’enorme ragnatela, estesa per diversi metri quadri, che copre un intero passaggio laterale del tunnel che stanno percorrendo.
Quel tratto di canale fognario è disseminato di carapaci rinsecchiti di scarafaggi, ma anche di ratti mummificati.
Gli operai, spaventati, fuggono in superficie e riportano l’accaduto ai superiori.
Essendo giapponesi, e quindi meticolosi nello svolgere qualunque lavoro, la società che ha in gestione la rete fognaria organizza una ricerca del misterioso occupante della spaventosa ragnatela.
Altri operai, accompagnati da alcuni disinfestatori professionali, trovano numerosi rifiuti organici, pare anche di gatti randagi finiti in qualche modo nei tunnel di scarico.
Dalle rilevazioni fatte mettendo a confronto alcune caratteristiche ambientali (spessore della tela, morsi sulle carcasse dei ratti etc etc), i disinfestatori ipotizzano la presenza di un ragno dal diametro corporeo di circa 25-30 centimetri (zampe escluse). Una cosa mai vista prima in natura. Eppure la simpatica bestiola sembra aver abbandonata la tana.
Nonostante le ripetute ricerche, nessuno ha mai visto il cacciatore a otto zampe che aveva fatto di quel tratto fognario la sua personale dispensa. Che sia morto, oppure migrato? Chi lo sa.
Pare che questa non sia soltanto una leggenda metropolitana, anche perché le autorità cittadine di Tokyo conservano ancora i rapporti delle ricerche fatte in quell’occasione. O almeno così dicono certi forum di criptozoologia (io però non ho visto né una scansione né altro).
La notizia si inserisce in quello specifico filone di urban legends riguardanti le “fogne infestate”. Si va dagli alligatori di New York al Popolo Lucertola del sottosuolo californiano, senza dimenticare casi meno chiacchierati ma altrettanto inquietanti, come quello dell’invasione di ratti giganti nelle fogne di Teheran.
Man mano che le grandi metropoli si espanderanno sempre più verso il basso, oltre che in orizzontale, è lecito aspettarsi strane sorprese. Trivelle e operai finiranno per disturbare tane di animali la cui evoluzione parallela si è sviluppata per anni, lontana dagli occhi degli esseri umani.
Ce n’è abbastanza per scrivere decine di racconti del brivido. Ma forse questa volta la realtà non è poi tanto lontana dalla finzione letteraria.
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