Ci sono innumerevoli teorie del complotto riguardanti cantanti e celebrità di vario genere.
Arcinota è la leggenda urbana sul “sostituto” del defunto (dicono) Paul McCartney, così come sono famosi gli avvistamenti del redivivo Elvis Presley, così come quelle di Michael Jackson, la cui morte ha pompato ulteriore carburante nei motori dei complottisti.
Ci sono poi le strane storie riguardanti le cantanti nate su Disney Channel, dapprima proposte come figure virginali per poi diventare delle star ad alto tasso di erotismo (Miley Cyrus, Christina Aguilera etc). Fanno parte degli Illuminati? Sono strumenti dei servizi segreti deviati? Le storie strampalate che le riguardano sono parecchie.
La Cyrus stessa appartiene anche a un altro filone del complottismo, quello che considera alcune cantanti come “armi di distrazione di massa” create nientemeno che dalla CIA. La più nota di questa categoria sarebbe Britney Spears (ne abbiamo parlato in passato).
Ma torniamo indietro. Il già citato Paul McCartney è il capostipite della categoria delle celebrità date per morte, ma il cui decesso sarebbe stato tenuto nascosto al pubblico, piazzando un sosia per rimpiazzare il soggetto. Motivo? Uno solo, banale: continuare a monetizzare sulla fama di una celebrità nel pieno della sua carriera.
Questa categoria ha degli illustri rappresentanti: Avril Lavigne, che sarebbe morta nel 2005, per essere sostituita da un rimpiazzo, molto somigliante all’originale, ma non del tutto identica. Da qui deriverebbe il radicale cambio di stile di Avril: un modo semplice per mascherare la “sostituzione”.
Avril non è mai stata una ragazza morigerata (sono di lunga data i suoi gravi problemi con l’alcool), e questo è l’appiglio a cui si aggrappano i cospirazionisti, per giustificare la morte prematura della popstar.
La sostituta, una certa Melissa, sarebbe già stata utilizzata da Avril stessa, come “sosia pagata” per alcune apparizioni pubbliche a cui lei non poteva/voleva partecipare. Quindi questa sostituzione sarebbe addirittura spontanea, quasi un’eredità vera e propria voluta inconsciamente dalla cantante stessa.
Qui da noi, in Italia, è grottesca (e un poco inquietante) la storia riguardante la presunta morte prematura di Pippo Franco.
Secondo i nostri amici complottisti, Franco sarebbe morto nel 1981, ammazzato erroneamente da un contadino pugliese, dopo che il comico si era inoltrato nei suoi campi per cogliere qualche mandorla.
La RAI, che a quei tempi aveva il buon Pippo sotto contratto per alcuni importanti programmi (tra cui quello legato alla Lotteria Italia), decise di nascondere il tutto e in gran segreto organizzò un casting per scegliere il sosia – e sostituto, del comico.
La scelta sarebbe infine ricaduta su tal Fulvio Salatino. Tutto perfetto, tranne per un articolo comparso su un giornaletto scandalistico dell’epoca, che riportava la confessione del contadino omicida: “Ho ammazzato Pippo Franco!”
Ma nessuno credette a questa storia.
Ah, comunque recentemente Franco ha pubblicato un libro ispirato dalla sua conversione alla fede. Il titolo è quantomeno singolare, per chi conosce la teoria del complotto che lo riguarda: La Morte non esiste – La mia vita oltre i confini della vita.
Da Pippo Franco e Eminem il passo è lunghissimo, eppure anche il famoso rapper bianco, vera e propria icona degli anni ’90, appartiene alla categoria dei “morti e sostituiti”.
Esistono tonnellate di post sul decesso prematuro di Slim Shady, con tanto di “prove” disseminate nei video pre-mortem (quasi come se Eminem sapesse di essere in pericolo di vita) e anche in qualche intervista post-mortem, da parte del suo sostituto.
I complottisti sostengono che la pausa artistica presa da Eminem dopo i primi, incredibili successi, sia dovuta in realtà alla morte del cantante. La casa discografica insabbiò il tutto per cercare un sosia. In fondo avevano una gallina dalle uova d’oro tra le mani e non avevano alcuna intenzione di sprecarla per una “semplice” morte.
Tuttavia, sempre a dire dei teorici del complotto, il sostituto di Slim Shady non sarebbe all’altezza dell’originale, tanto che le sue nuove canzoni sono (sarebbero) prive dell’estro artistico del primo Eminem.
Articolo di Alex Girola: https://twitter.com/AlexGirola
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