Scrivere fantasy

Hellboy

Di fantasy ne ho letto tantissimo, per anni.
Ne ho anche giocato, sia tramite boardgame, librogame, giochi di ruolo, videogames etc etc. Le mie giornate erano una continua immersione nel fantasy. Ammettiamolo: è stato bello, per quanto un po’ estraniante. Ho imparato moltissime cose di storia, di folklore, di religione, di geografia, zoologia (e chi più ne ha più ne metta). Mi sono soprattutto divertito molto.
Riguardo ai libri, ho sempre dato una lieve preferenza ai fantasy “tolkeniani”, provando però un po’ di tutto. Sono cresciuto tra ottimi romanzi e mediocri pubblicazioni, tra cui le varie novelization di Advanced Dungeons & Dragons (alcune molto valide, altre… percaritàdiddio!).
Poi ho avuto una crisi di rigetto, corrispondente più o meno col periodo in cui papà si è ammalato ed è morto. Da allora ho letto pochissimo fantasy e, nonostante le apparenze di alcuni miei ebook, non ho mai scritto nulla di riconducibile a questo genere.

Ma su cosa è realmente il fantasy ci sarebbe da discutere per ore.
Se proprio volete farlo, vi consiglio di recuperare qualche post di Davide Mana, per esempio questo.
Pensare che il fantasy sia soltanto quello di derivazione tolkeniana o – in alternativa minoritaria – lo sword & sorcery, è assai limitante. Tuttavia è proprio ciò che succede in Italia.
Fatevi un giro nel reparto dedicato a questo genere, in una qualsiasi Feltrinelli. Il panorama è desolante. Oramai il range è limitato ai tolkeniani, oppure all’urban fantasy, che però di solito viene considerato horror (con che coraggio…)
Su Amazon, sezione ebook Kindle, non va molto diversamente. Anzi, forse va anche peggio.
Praticamente il solo George R. R. Martin offre un’alternativa, qui in Italia. Ed anche lui è già stato ampiamente e malamente clonato.

Tuttavia io da qualche tempo volevo scrivere un fantasy che non fosse nulla di questa roba qui.
E, no, che non fosse nemmeno un finto-Martin per gonzi.
Quindi, come forse già sapete, ho messo insieme i pezzi di altre suggestioni e ho creato di mio.

Fantasy o Horror? Ma chissenefrega...

Fantasy o Horror? Ma chissenefrega…

Sono partito dal peplum – detto anche sword & sandal – e ho recuperato Maciste, l’eroe italico protagonista di dozzine di b-movie. Lo so, ve l’ho già detto. Sopportatemi ancora un po’…
Maciste 2.0, dicevamo.
Ho pensato di farne una sorta di supereroe ante litteram, spinto avanti e indietro nel tempo da Forze ancora da svelare (Dei? Destino? Altro?).
Ho mischiato atmosfere horror in stile Hammer, aggiungendoci un pizzico di Hellboy (versione a fumetti – lunga vita a Mike Mignola!).
Ho infine deciso di tenere il tutto nei canoni del fantasy storico. Vale a dire: il nostro mondo, con l’aggiunta di mostri e leggende prese dal folklore popolare.
Ah, ho anche dato al tutto una spolverata di Due Minuti a Mezzanotte (versione Darkest), non invasiva ma senz’altro sfiziosa per i fan di 2MM (e innocua per tutti gli altri).

Bene, la domanda è: tutto ciò può essere considerato fantasy?
I puristi ci rifletteranno su.
I lettori abituati a Licia Troisi o alle millemila saghe sulle streghe liceali se ne staranno lontani, inorriditi. Idem per tutti quelli che usano il fantasy come mero escamotage per leggere storielle da Harmony di bassissima lega.

Tutti gli altri potrebbero esserne incuriositi. Ed è a loro che io punto. Non ai loro soldi (beh, non solo!), bensì alla loro curiosità di lettori. Ce lo dicevamo qualche tempo fa: qui non è più una questione di assecondare un pubblico apatico, o di forzarlo a leggere autobiografie ermetiche di cui francamente non frega un cazzo a nessuno. No, occorre comunicare con ciascun singolo lettore, al fine di fargli scoprire che esiste sempre un’alternativa alle solite storie che sono abituati a leggere.

Ecco, dunque, il mio fantasy.
A giorni arriverà il secondo racconto, Maciste contro l’Innominato.
A giugno toccherà al terzo. Potrei anche già anticiparvi il titolo, ma ce lo teniamo per un altro post.

Peplum? Romanzo storico? Fantasy? Perché limitarsi?

Peplum? Romanzo storico? Fantasy?
Perché limitarsi?

- – -

(A.G. – Follow me on Twitter)

Segui la pagina Facebook di Plutonia Experiment

Archiviato in:libri, scrittura

Informazioni su 'Alessandro Girola'