Visto che siamo in periodo di ucronie, qui sul blog, oggi ve ne propongo una “rosa” e leggera, che si sposa con la rubrica delle Ospiti di Plutonia, che da troppo tempo non aggiorno.
Partiamo da questo articolo dell’ottobre 2016, tratto da Vanity Fair Italia:
Secondo Maëlle Brun e Amelle Zaïd, autrici di George Clooney: Un’ambizione segreta, l’attore americano che piace a tutti sogna di diventare presidente degli Stati Uniti. Ormai il curriculum perfetto quasi ce l’ha. E loro ce lo spiegano in sei punti. (…)Il nickname della famiglia Clooney è «i Kennedy del Kentucky». I genitori sono democratici convinti, e hanno cresciuto George e la sorella Adelia a pane e politica.Il papà Nick, giornalista, nel 2004 si è candidato per i democratici nella Camera dei rappresentanti perdendo contro l’avversario repubblicano. Ha sempre spinto il figlio ad alternare gli impegni cinematografici alle cause umanitarie, come quella del Darfur. La madre Nina faceva parte del consiglio comunale di Augusta, il loro paese d’origine. Clooney è preparato.
Il resto dell’articolo lo potete leggere qui.
Secondo molti Clooney sarebbe dunque pronto per correre alle presidenziali. Mettiamoci pure che è un grande amico di Obama, che potrebbe dunque supportarlo e sponsorizzarlo.
Lo vedremo in corsa nel 2020? Chissà.
E se invece George avesse anticipato i tempi, sfidando Trump nelle recenti elezioni americane?
Di sicuro – e non solo col senno di poi – sarebbe stato un contendente molto più valido della debole, confusa e poco amata signora Clinton, che infatti ha perso contro l’avversario più clownesco e improbabile.
Clooney avrebbe potuto vincere? Raccogliendo gli opportuni finanziamenti (compito non impossibile, in contesto hollywoodiano) possiamo ipotizzare una risposta positiva. Sì, avrebbe potuto vincere.
Inseriamo nel contesto una seconda ucronia, in una sorta di gioco di scatole cinesi.
Come sapete George ha avuto una discussa storia d’amore con la nostra Elisabetta Canalis, durata dal luglio 2009 al giugno 2011. Poi l’idillio è finito, anche se tra i due i rapporti sono rimasti ottimi.
Ora entrambi hanno una famiglia – la compagna di Clooney, Amal Alamuddin, è incinta di due gemelli, mentre Elisabetta è una felice mamma e moglie.
E se invece George e Eli non si fossero mai lasciati?
Se i due si fossero sposati, come per qualche settimana pareva quasi tutto già deciso e preparato?
A questo punto, nel nostro scenario di storia alternativa, avremmo la prima first lady di origine italiana.
Elisabetta Canalis, appunto.
E, se Melania Trump alla fine non sfigura a fianco di Parruccone, Eli sarebbe stata fantastica nei panni della première dame della Casa Bianca. Probabilmente qualche snob e quasi tutti i radical chic avrebbero avuto da ridire, ma probabilmente l’ex showgirl avrebbe pian piano conquistato un vasto consenso popolare.
Basandomi su ciò che so di lei, Elisabetta avrebbe usato l’ampia visibilità della sua carica per sostenere la causa animalista della PETA e quella umanitaria dell’UNICEF, come del resto già fa nella sua vita reale (vedi, per esempio, qui e qui).
Dal punto di vista politico, l’Italia avrebbe goduto del privilegio di avere una nostra concittadina a fianco dell’uomo più potente del mondo. Certo, anche il gossip sarebbe andato a nozze, scavando nella carriera giovanile di Elisabetta (cosa che già viene fatta a carico di Melania Trump), ma sono più che certo che la bella sarda sarebbe diventata un’icona pop moderna, dimostrando di non avere soltanto fascino, ma anche maturità e stile.
Ma io sono un suo fan, quindi non posso che essere di parte.
PS: Se dovessi mai scrivere un romance, a questo punto saprei già a quale storia lavorare. Romance ucronico, tra l’altro. Non suona mica male…
Articolo di Alex Girola: https://twitter.com/AlexGirola
Segui la pagina Facebook di Plutonia: https://www.facebook.com/PlutoniaExperiment/
Segui il canale Telegram di Plutonia: https://telegram.me/plutonia
Archiviato in:muse di plutonia, ucronia