Slow o Fast?

Logorio della vita moderna

Articolo di lifestyle blogging, o anche di blogging e basta, anche se prenderemo la questione molto alla larga.
In questi ultimi anni si stanno moltiplicando i movimenti che predicano un ritorno alle cose “lente”.
Slow Food. Slow Walk. Slow Reading.
Fenomeni che fanno il paio con un certo riavvicinamento alle “vacanze intelligenti” (non più intese in senso radical chic, come accadeva nella seconda metà degli anni ’80) e alla riscoperta della natura, del giardinaggio, della cura delle piccole cose di casa.
Ritmi di vita lenti, in contrasto al logorio della vita moderna.
In un periodo storico-sociale in cui tutto va velocissimo, direi al ritmo di un like su Facebook (azione che porta via mezzo secondo e di cui ci si dimentica nel giro di cinque minuti), molte persone stanno tentanto di tornare a godersi delle azioni di senso compiuto, in grado di dare soddisfazioni più durature e complete. Non sempre funziona, ma ci si prova.
Purtroppo i segnali e le statistiche ci dicono che il mondo continuerà ad andare in un’altra direzione, ma non ci dobbiamo adeguare per forza, giusto?

Mangiare veloce, correre veloce, per dimagrire in fretta e arrivare a casa in tempo a vedersi la nuova puntata di True Detective.
Leggere un libro di 400 pagine in mezza giornata, per poterlo subito stroncare con una stellina su Amazon.
Mandare un messaggio su What’s App, con poche parole, molti smile, una foto in allegato. Tutto pur di evitare le lungaggini di dover scrivere una mail argomentata, con tanto di oggetto, saluti iniziali e finali.
Scaricare un migliaio di mp3 illegalmente, perché selezionare solo quelli che ci interessano porterebbe via troppo tempo.

Proprio quest’ultimo esempio mi sollecita una riflessione.
Questa velocità divoratrice con cui affrontiamo tutto, comprese le cose che dovrebbero piacerci (e quindi, suppongo, durare di più), può essere in parte derivata dalla filosofia del “tutto gratis”, o comunque del gioco al ribasso.
Un pranzo al fast food: 1 euro per un panino e 1 per una birra.
Tonnellate di musica scaricata a costo zero da eMule e Torrent.
Idem per i film.
Ebook da 2 euro piratati su forum e blog.
Tutti fenomeni che portano a una corsa all’accaparrarsi tutto.

Slow Walk

Scarico film, canzoni e libri perché spendo pochissimo (o non spendo nulla!).
Mangio quintali di cibo a prezzi irrisori – penso anche alle formule quali l’all you can eat.
Visito una capitale europea in cinque ore per godere dell’offerta promozionale di una nota compagnia aerea low cost.

In tempi di crisi risparmiare non è un peccato, per carità.
Eppure mi pare che manchi sempre più la capacità di godersi un’emozione (una volta si diceva così) senza dover nel mentre già pensare alla prossima.
Ascolto una canzone mentre scarico un film, mentre cerco un ebook piratato, mentre tento di portarmi a casa i biglietti di un concerto promosso su Facebook in una competizione a suon di like.
Solo a me sembra un poco stressante?

Da qui il ritorno di alcune persone agli estremi opposti.
Lo dicevamo a inizio post.
E allora: slow food, slow walk, slow reading etc etc.
Finché non arriva il furbetto che cerca di lucrare impunemente anche su queste cose. L’agriturismo che diventa un posto da fighetti in gita domenicale (a prezzi esorbitanti), i gruppi di “camminate metropolitane” che si convenzionano coi negozi di sport etc.
Però qualcosa si muove. Occorre soltanto tenere gli occhi aperti e non farsi fregare.

E il blogging, di cui accennavo nell’incipit dell’articolo?
Già, anche i blogger non sfuggono alla tentazione del “fast”: articoli brevi, fatti di battute, immagini curiose o stupide, dot-list quasi prive di argomentazioni. Post brevi e immediati, perfetti per essere condivisi sui social network. I contenuti, che dovrebbero essere i sovrani dell’informazione, sono sempre più di nicchia, sempre più snobbati.

Ma si può tornare a uno slow blogging?
Non lo so. L’impressione è che un tentativo del genere avrebbe scarso successo.
Eppure ci stiamo provando ugualmente.
Perché non si può vivere soltanto nella modalità della classica “memoria da pesce rosso”.

slow down

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(A.G. – Follow me on Twitter)

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