Tre Golem da edicola

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Stranissima singolarità, nelle edicole italiane: tra ottobre e novembre sono in vendita tre fumetti di facile reperibilità, che hanno un comune denominatore. Esso è il golem, la creatura artificiale della tradizione cabalistica ebraica, presente in tutti e tre gli albi in questione, in due casi addirittura come titolo di copertina.
Il golem non è mai stato così di moda, credo.
Non male, tra l’altro, per variare dai soliti vampiri e alieni, che ricorrono nelle testate di più largo consumo. Se non altro in questo modo si contribuisce ad accrescere la cultura generale del lettore medio italiano.
Ma, venendo al dunque, quali e come sono questi tre fumetti?

Golem
Collana Le Storie (Bonelli Editore) N° 49

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Praga, 1942. La grande città boema è oppressa dall’occupazione nazista e la popolazione ebraica vive nel terrore, mentre le forze della resistenza cercano di organizzarsi nell’ombra… È un compito quasi impossibile. La Wehrmacht e le spietate SS stringono sempre più la loro morsa su ogni strada e quartiere con forza soverchiante e per i partigiani la fine pare sempre più vicina… Solo una speranza alimenta la lotta. Una speranza “folle”, che poggia sulle fragili basi di un’antica leggenda…

Le Storie è un’ottima collana, l’unica di Bonelli di cui compro quasi tutti i numeri.
Golem non poteva sfuggirmi, ma mi aspettavo un po’ di più. Non che la trama sia brutta, ma è sviluppata in modo piuttosto prevedibile. La sufficienza la strappa, anche grazie ai disegni di Werther Dell’Edera, che non mi spiacciono affatto.
Il golem di questa storia è abbastanza classico… almeno apparentemente. Forse la sua interpretazione da parte degli autori è ciò che più giustifica il prezzo del volumetto.

Ritorno all’Impossibile
Martin Mystère, le nuove avventure a colori (Bonelli Editore) N° 1
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Per Martin Mystère, ex detective dell’impossibile, e Max, suo compagno d’avventure, il recupero di un inestimabile Leonardo sottratto dalle avide mani di un trafficante d’armi e collezionista di “unicità”, si tramuta nel principio di una elaborata caccia al tesoro. Contro di loro si scatenano un temibile golem mutaforma, un esercito di soldati di carta, un’orda di diavoli dell’inferno e l’arcinemico Sergej Orloff, riemerso dalle ombre di un oscuro passato.

Non posso spoilerare granché sul golem presente in questo albo, perché vi rovinerei la sorpresa. Spendo quindi due parole per parlarvi di questo reboot di uno degli eroi più apprezzati in casa Bonelli. Il giovane Martin Mystère a colori cambia pelle, cambia assistente, stile e abitudini, pur mantenendo i capisaldi che caratterizzano le sue avventure.
In questo primo numero si respirano atmosfere a metà tra James Bond e un romanzo di Rollins. Per quando non ci sia nulla di veramente sorprendente, la storia piace e si legge d’un fiato.
Iniziativa promossa e “pilot” sfizioso.

Golem
The Professor (Erredi Grafiche Editoriali), N° 1

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La seconda metà dell’Ottocento e l’Inghilterra vittoriana avvolta dai fumi delle sue contraddizioni sono l’epoca e l’ambiente in cui si muove il professor Benjamin Love. Sotto la patina di un periodo rigoglioso, all’avanguardia nell’industria, nella finanza e nella fotografia, si celano le scomode verità di un mondo sordido in cui dilagano sfruttamento, povertà, prostituzione e malavita. In questo contesto socio-culturale prendono vita le avventure di “The Professor”, che si districa tra corruzione e perbenismo, sentimento e ragione, magia-misticismo e scienza in un’atmosfera gotica inquietante. (Fonte: Badcomics)

Numero uno di una mini-saga di sei uscite, The Professor ha alcuni spunti interessanti – tra tutti il protagonista, ispirato all’attore cult Peter Cushing.
Peccato che il primo albo della collana denoti i limiti di un progetto che ha la pecca di voler mischiare troppi elementi, molti dei quali derivati della cultura pop di successo (Penny Dreadful, Dottor Who, Sherlock Holmes e altri). Il risultato è un polpettone un po’ indigesto e anche un pizzico infantile.
Magari migliorerà col tempo, ma non so se comprerò il numero 2.


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