Si guarda sempre lontano da dove siamo. Quando nella città dove si vive ci sono dei tesori che vanno ogni tanto riscoperti. Uno di questi per la città di Milano è Villa Necchi Campiglio che dal 2001 è in mano al FAI (Fondo Ambiente Italiano) una delle rare realtà italiane che si occupano dei nostri Beni culturali in un modo di cui è difficile lamentarsi. Consiglio a tutti un caffè e una visita all’interno della Villa del Portaluppi che è rimasta tale dopo che le sorelle Necchi ne hanno fatto dono al Fai, e sempre arricchita da dettagli preziosi, come negli ultimi anni da alcune opere (Morandi, Sironi, De Chirico, Funi, Marussig, Marino Marini, Arturo Martini … per citare alcuni nomi di opere che si scoprono durante la visita) della collezione di Claudia Gian Ferrari.
“La Villa è stata realizzata da Piero Portaluppi tra il 1932 e il 1935 per il nucleo familiare composto da Angelo Campiglio, sua moglie Gigina Necchi e sua cognata Nedda. Il mondo dei Necchi Campiglio è quello dell’alta borghesia industriale lombarda, classe agiata, ma anche tenace lavoratrice e al passo coi tempi. A Portaluppi subentrerà Tomaso Buzzi, che, nel secondo dopoguerra, conferirà alle sale un aspetto più classico e tradizionale. La Villa ospita inoltre la Collezione Alighiero ed Emilietta de’ Micheli e, al piano terra, la Collezione Claudia Gian Ferrari di opere italiane del XX secolo”.