Esistono figure che con la loro azione cambiano i destini di uno Stato. Non hanno paura di scendere nel fango e nell'Arena e si consegnano alla storia.
Quando penso al Generale dell'Arma dei Carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa mi viene in mente un parallelo con il Generale Charles de Gaulle.
Forse per eccessivo senso del dovere il Generale Dalla Chiesa non riuscì ad essere il "nostro" De Gaulle, cioè il promotore di una nuova stagione politica di rinnovamento della classe dirigente. Dopo l'inferno delle Brigate Rosse e del terrorismo l'Italia era pronta per un rinnovamento radicale della politica, anni prima della "rivoluzione di cartone" di Mani Pulite.
Preferì tornare a Palermo senza reali poteri, per finire trucidato da una forza militare parallela allo Stato e forse meglio organizzata: la Mafia.