L’arte della logica non lineare. Sempre pronto a lanciarsi in nuove imprese e avventure, sia che si tratti di cammini del corpo, sia che si tratti di percorsi emotivi e spirituali. Questa premessa da forse un’idea di Fabrizio Gilardi, uomo e artista del quale non è facile condensare i percorsi di vita in una biografia lineare. Nato e divenuto adulto a La Spezia, giovane dai cento studi e dai mille mestieri, spesso assai presto interrotti, arriva a Milano nella prima metà degli anni ’90 e inizia a estrinsecare fattivamente un desiderio d’arte fino ad allora rimasto in embrione. Frequenta per tre anni i corsi di restauro e decorazioni della Scuola Cova e si sperimenta con una pittura dapprima di tipo surrealista e poi astratto. Ben presto inizia a uscire dal dominio della pittura in senso stretto, inserendo nelle proprie opere materiali e oggetti per solito destinati a usi non artistici. Nei primi anni dopo il 2000 comincia a frequentare il mondo milanese delle arti visive recandosi sempre più assiduamente a visitare mostre, spesso in occasione dell’inaugurazione. Nel 2005 conosce l’artista Carlo Cecaro, fondatore dello Scatolage, movimento che partendo dalla scatola come simbolo ma anche come pretesto, tenta di riportare all’ordine del giorno alcuni contenuti della Pop-art, quali il largo uso di marchi e simboli commerciali, non molto utilizzati dalla Pop-art italiana del periodo in cui questo movimento ebbe grande sviluppo. Con Cecaro, Gilardi produce cinque opere a quattro mani e il duo, per l’occasione, assume la denominazione di Laboratorio Cilardi. In seguito Cecaro e Gilardi organizzano, insieme ad alcuni altri artisti, la mostra “Non rompete lo Scatolage”, tenutasi a Milano in zona Navigli, dal 14 al 28 maggio 2006, nell’atelier dell’artista Miro Gentilini. A partire da quella data, per un arco di tempo di circa un anno, il movimento Scatolage tiene diverse mostre in svariate realtà artistiche milanesi, come ad esempio il ‘Circolo dell’arte’, studio del pittore Caro (Carlo Roccazzella), e in occasione di avvenimenti culturali di altro genere. Proprio la frequentazione del Circolo di Caro e delle due gallerie dirette dall’animatore culturale e artista Virgilio Patarini, hanno reso possibile a Gilardi un costante scambio di idee e di suggestioni con artisti e persone impegnate nel mondo dell’arte. I fertili confronti che ne sono scaturiti, hanno contribuito a incentrare progressivamente le sue ricerche artistiche sul tentativo di trovare una sintesi personale tra l’Arte concettuale e l’Arte povera, con avvicinamenti alla Trash art, pur mantenendo talvolta, degli elementi di Pop. Da ricordare che una tecnica inserita in questi ultimi anni da Fabrizio Gilardi nelle sue opere, è stata quella della cartapesta, usata in composizione con elementi più tipici delle suddette correnti artistiche, quali collages e materiali di recupero. Nel 2007 ha esposto in forma personale alla galleria House di via Sant’Agnese a Milano con la mostra ‘Nero su nero’ e alla galleria del Passante Ferroviario di Porta Venezia (Milano) con la mostra ‘Editoria sotterranea’. In giugno e luglio ha partecipato alla manifestazione ‘Muralismo in stazione’, presentata da Vittorio Sgarbi in rappresentanza del Comune di Milano e sviluppatasi in varie stazioni del sistema ferroviario urbano milanese. Dall’autunno del 2007 alcune opere di Gilardi sono esposte in forma permanente al ‘Circolo dell’arte’ in via Mortara a Milano, dove ha partecipato alla mostra collettiva ‘October Art’ e a diverse altre esposizioni. Nel 2008, assieme ad altri cinque artisti, tra i quali i già citati Virgilio Patarini e Carlo Cecaro, ha fondato il gruppo artistico “Ludus in fabula” nel quale si accentua la caratterizzazione del materiale povero coniugato all’amara ironia sulla società, ma anche sul singolo e forse, alla fin fine, sull’essere umano in quanto tale. “Ludus in fabula” ha inaugurato la prima esposizione a Milano presso la libreria Nuova Scaldapensieri, il giorno 1 aprile 2008, ripetendo poi l’esperienza con la seconda mostra a cura di Davide Corsetti, alla galleria Zamenhof in zona Navigli, a Milano. Fabrizio Gilardi ha proseguito anche singolarmente la sua ricerca artistica con la mostra personale “Gusci globali” alla libreria Nuova Scaldapensieri, nell’estate 2009, e con la partecipazione ad alcune mostre collettive, attraversando una fase nella quale ha accentuato la tematica del ridare vita a ciò che è ormai da buttare, ponendosi la limitazione di lavorare quasi esclusivamente con ciò di cui, per i casi della vita, già si dispone e su di esso elaborare l’idea creativa. Nel 2009 Fabrizio Gilardi ha iniziato una parallela attività con la creazione di pezzi unici di arredamento, caratterizzati anch’essi dall’utilizzo di oggetti e materiali recuperati e riciclati. Durante il mese di dicembre 2009 ha partecipato alla Biennale di Pero (Milano) con una scultura costituita da bicchierini di plastica da yogurt e cartapesta intitolata ‘Yomo habilis’. Sempre nel 2009 con Giorgio Koan, collezionista e consulente aziendale, ha fondato “Action art”, marchio no-profit che si pone l’obiettivo di sostenere, attraverso l’organizzazione di mostre in location selezionate, l’attività di giovani artisti emergenti alla ricerca di visibilità, ma non rappresentati da una galleria o da un curatore. Da giugno a settembre 2010 Fabrizio Gilardi ha esposto lungo l’Alzaia Naviglio Grande a Milano, nell’ambito della manifestazione Estate sui Navigli organizzata da Navigli Lombardi Scarl. Nell’ottobre 2010 ha organizzato l’evento “Viral guerrilla pop up marketing exhibition” al B Art in zona Navigli a Milano, durante il quale ha esposto sue opere. Alcune opere di Fabrizio Gilardi sono esposte in permanenza alla libreria Nuova Scaldapensieri, sita a Milano in via Don Giovanni Bosco 39. Dal 13 ottobre 2010 è online su Facebook, la sua opera web “Fabriziomurena Byfabriziogilardi”. Nel corso del 2010 ha partecipato ad alcune mostre collettive organizzate dal “Circolo dell’arte” di via Mortara, Milano. Nei giorni 3-4 dicembre 2010 ha partecipato alla mostra collettiva svoltasi nel quartiere di Brera, a Milano, nell’ambito della manifestazione Pink Events – Brera si veste di rosa. Dal gennaio del 2009 collabora regolarmente alla rivista OK Arte, scrivendo articoli su mostre e altri eventi culturali. Nel dicembre 2010, edita da Campi Magnetici, è uscita l’antologia di opere ispirate al surrealismo, dal titolo “SovraPensiero”, che comprende due racconti scritti da Fabrizio Gilardi.