Il collettivo "I lavoratori dell'arte" è entrato al PAC, il Padiglione d'arte contemporanea di Milano, al grido "Dai, dai, occupiamoci di ciò che è nostro".
Cittadini, lavoratori dell'arte, registi, artisti, musicisti, professori, giornalisti, scrittori, hanno invaso pacificamente gli spazi di Via Palestro dando vita a una articolata e ricca serie d'interventi, assemblee ed eventi.
Andrea Masu, uno degli organizzatori della protesta, spiega ad Affari che cosa non va: "Le condizioni di lavoro nelle quali operiamo sono precarie, vige la prassi dei pagamenti in nero. Poi c'è la questione più grossa, legata all'arte, agli spazi e alla loro modalità di gestione, produzione e fruizione"