Certamente resta un laboratorio per le sperimentazioni curatorali, grande vetrina per le pratiche espositive internazionali.
Federica Martini e Vittoria Martini analizzano l'evoluzione delle biennali, ne indagano la questione del sistema delle rappresentazioni nazionali, ricordano la Biennale del 1976 come momento di rottura nella storia della Biennale di Venezia, esaminano infine il contributo delle biennali contemporanee nella revisione critica centro-periferia nella dialettica tra la pratica curatoriale e la globalizzazione del sistema dell'arte.
Federica Martini e Vittoria Martini analizzano l'evoluzione delle biennali, ne indagano la questione del sistema delle rappresentazioni nazionali, ricordano la Biennale del 1976 come momento di rottura nella storia della Biennale di Venezia, esaminano infine il contributo delle biennali contemporanee nella revisione critica centro-periferia nella dialettica tra la pratica curatoriale e la globalizzazione del sistema dell'arte.
Le conversazioni con Thomas Hirschhorn, Alfredo Jaar, Antoni Muntadas e Stéphanie Moidson, mettono a fuoco alcune questioni che emergono rispetto alla rappresentazione nazionale, al fare storia e alla concettualizzazione del formato delle biennali nell' arte contemporanea.
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