Le opere di Vedova, Schifano, Mathieu, Clemente e molti altri in un viaggio nell'arte del Novecento a Schio dal 3 luglio.
“AEnima. Dall’Informale alla Transavanguardia: l'Arte come purificazione dell'anima”, è la mostra, organizzata dall’Assessorato alla Cultura della città di Schio in collaborazione con MV Eventi di Lonigo (VI), protagonista dal 9 luglio al 25 settembre 2016 a Palazzo Fogazzaro; un viaggio attraverso l’arte del novecento per comprendere ciò che per l’artista è divenuta sempre più una necessità: quella di comunicare lo stato d’essere di un inconscio in continuo fermento emotivo.
Attraverso oltre 40 opere, di artisti sia italiani che stranieri, l’obiettivo della mostra è quello di indagare come l’Anima dell’artista sia in grado in modi, tempi e luoghi differenti, di avere libero sfogo grazie alla pittura e alle discipline artistiche, arrivando ad una vera e propria purificazione, sottolineata proprio dalla parola AEnima, una sorta di espiazione dalle negatività generate dalla società.
“Proprio l'esperienza di Van Gogh e di molti altri artisti nella storia dell'arte moderna e contemporanea ci hanno fatto riflettere sui benefici dell'Arte a livello terapeutico” afferma il curatore della mostra Matteo Vanzan “Maestri che cercavano, oltre a rinnovare un linguaggio espressivo che sentivano ormai obsoleto, un veicolo per liberarsi da pulsioni e catene che li costringevano ad una realtà che non sentivano propria. Tutte le correnti artistiche esposte, attraverso le opere di alcuni dei loro protagonisti, ci insegnano come l'arte, in qualunque epoca, abbia saputo interpretare il pensiero dell'uomo, scrivendo un vero e proprio libro sulla nostra evoluzione, sulla nostra storia e sulle nostre abitudini”.
Tutti gli artisti esposti, da Shimamoto, Vedova, Dorazio, Hartung, Mathieu a Warhol, Schifano, passando attraverso le ricerche di Arman, Spoerri, Klein, Olivieri, Verna, Pistoletto, Ceroli e fino ad arrivare alla più recente Transavanguardia di Chia, Clemente e Paladino, hanno saputo animare la scena artistica mondiale, non con la semplice produzione di opere d’Arte, ma nell’accezione più profonda del termine, liberandosi da costrizioni che spesso hanno teso alla totale omologazione, purificandosi dagli aspetti negativi che la società ed il mercato imponevano, arrivando alla più libera comunicazione interiore ed entrando a buon diritto, e proprio per questo motivo, nella storia dell’Arte.
“Palazzo Fogazzaro” afferma il Sindaco Valter Orsi “quale Casa dell'arte della città, ospita usualmente opere di artisti contemporanei, sia provenienti dal nostro territorio, sia da luoghi lontani, in un fruttuoso e stimolante scambio continuo di riflessioni e culture figurative differenti. L'esposizione che qui presentiamo propone, invece, al pubblico un percorso che, anziché espanso nello spazio, si dilata a ritroso nel tempo, alla ricerca delle radici del fare artistico della contemporaneità. La mostra è una stimolante rassegna dell'arte italiana e internazionale dal dopoguerra alla fine del XX secolo, ed effettua un'esplorazione del lavoro di quelle grandi personalità artistiche che sono i termini di paragone con cui ancora gli artisti dell'oggi inevitabilmente si confrontano e da cui prendono l'avvio”.
“Nel processo evolutivo della ricerca artistica” continua Matteo Vanzan, “la creazione si lega indissolubilmente al concetto di idea, in grado di esprimere non solo una ricerca, ma un mondo che ruota attorno ad un uomo che si fa interprete della società che vive, artefice di innovazioni e rivoluzioni che, dall’utilizzo di materiali e supporti diversi, arriva fino alla compenetrazione con le più moderne tecnologie. Il mito contemporaneo e l’oggetto del desiderio diventano vanità espressiva in antitesi con coloro che vivono nell’indispensabile considerazione di un mondo fatto ormai di scarti e rifiuti, consci che solo l’arte, nel più tipico concetto duchampiano, può attribuire nuovo valore ad una società sempre più volta al declino morale”.
Un'analisi dell'evoluzione dell'arte che, dagli anni sessanta dominati da Pop Art, Nouveau Réalisme e Arte Povera, passa ora ai settanta con la pittura Analitica, un'arte concettuale che perde completamente la referenzialità che lega la pittura alla realtà; pittura come indagine di se stessa per un lungo decennio fino al definitivo ritorno al colore e alla manualità che caratterizzarono la Transavanguardia teorizzata da Achille Bonito Oliva.
AEnima è un omaggio ad alcuni dei principali artisti che hanno saputo animare la scena artistica mondiale, non con la semplice produzione di opere d’arte, ma nell’accezione più profonda del termine, liberandosi da costrizioni che spesso hanno teso alla totale omologazione, purificandosi dagli aspetti negativi che la società ed il mercato imponevano, arrivando alla più libera comunicazione interiore ed entrando a buon diritto, e proprio per questo motivo, nella storia dell'Arte.
La mostra sarà aperta al pubblico il sabato e la domenica dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 19.00 con ingresso di 5 euro; ingresso gratuito under 14.