di Annarita Borrelli
Festival d’arte contemporanea Estrazione/Astrazione
Che cos’è l’universo primordiale se non una struttura apparentemente semplice? Che cos’è contemporaneo se non l’evoluzione del linguaggio primordiale? Quali sono le possibilità di interazione tra pensiero originario legato al fascino dell’infanzia terrena e le avanguardie che tendono a spostare le dimensioni spazio-tempo verso nuovi territori di ricerca? In realtà tutta l’evoluzione è una freccia dal caos all’ordine, dalla materia alla mente, dall’antichità al futuribile. I nostri sentimenti, ad esempio, sono congegni fatti di carne; spesso riconosciamo la complessità del sentire e proviamo un incantevole e sano desiderio di renderla chiara; è come dire a se stessi: “spiegare vuol dire ridurre il complesso al semplice” senza mai ricadere in uno sterile e cinico riduzionismo legato all’era della decadenza. Questo cammino, in realtà, coincide con la storia stessa delle mutazioni. Una tale comunicazione tra “sentire” semplice e molteplice “dispiegare”, sembra solcare un territorio di dialettica esistente tra memoria semplice e futuribile complesso. Il nostro passato, quindi, secondo questa teoria, diviene una variabile energetica stabile, un set informativo apparentemente definito che entra in collisione positiva con il moto all’azione tipico dell’essere contemporaneo che percepisce l’esigenza di evolvere, irrompendo nel contesto primordiale al fine di estrarre senso, voce e consapevolezza, fino al posizionamento di questa relazione in uno status di moto perpetuo. Sotto tali buoni auspici nasce il concept Estrazione/Astrazione proposto da Eureka!, con cui l’anima contemporanea, attraverso l’arte, rende giustizia alla memoria storica, ravvivandola ed attualizzandola dinanzi agli occhi del presente e del futuro. Forse bisogna respirare l’odore del primordiale per tendere al progresso, ammesso che si includa nel cluster del progresso stesso, la positiva combinazione delle energie che mutano senza dimenticanza dei valori primitivi. Con l’operazione proposta nell’ambito del Festival Estrazione/Astrazione, quindi, gli artisti si sono rapportati con i luoghi, l’umanità e la storia del Quartiere Angeli Arabo - Normanno di Caltanissetta; sono stati protagonisti delle energie di un presente in movimento, ritrovando anche in oggetti antichi, abbandonati negli spazi utilizzati ed apparentemente muti, un nuovo significato da attribuire, non solo al luogo e alla propria arte, ma anche al proprio “esserci” in quanto metro esistenziale. L’arte contemporanea ha invaso l’ambiente ancient regime del cuore primordiale e storico della città, travolgendo il punto di partenza di una storia difficile e tormentata. L’estrazione rappresenta un atto insito nel territorio, storicamente dedicato al lavoro nelle miniere; sin dal significato del termine si evince il senso di questa operazione: “tirare fuori qualcosa dal sito in cui è posta”; l’astrazione, invece, è il quasi naturale e successivo procedimento del pensiero per cui si isola un elemento da tutti gli altri e lo si considera quale particolare oggetto di ricerca, fino all’ottenimento di concetti universali ricavati dalla conoscenza sensibile. Il territorio dell’entroterra siciliano è stato segnato da un passato in cui si estraeva attraverso la fatica del corpo, mentre oggi si tende ad estrarre dal vissuto attraverso le modificazioni del pensiero. L’estrazione si trasforma e diventa, quindi, astrazione. Nel caso del concept Estrazione/Astrazione, l’astrazione stessa, quindi, rappresenta un atto scaturente da un volontà di andare oltre, di rinnovarsi per il bisogno di legarsi ad un concetto di identità diffusa e condivisa anche tra gli abitanti del territorio. Prendendo atto di questo processo, Eureka! ha sviluppato molteplici attività nel luogo, dando vita a dei veri e propri percorsi costituiti da un punto di inizio ed un punto di arrivo; questi cammini hanno accompagnato artisti e fruitori in un viaggio di scoperte e riscoperte; arte visiva, prosa, teatro, musica, cinema e oltre … tutti territori di sperimentazione tendenti all’irruzione d’avanguardia. Gli artisti hanno colto la possibilità di rapportarsi con l’atmosfera a tratti ancestrale del Quartiere Angeli; ricoveri, stalle, spazi dedicati alle edicole votive, vicoli stretti, spigoli e balze rocciose di pietra di Sabucina su cui anche saltellare per entrare in contatto con l’anima di quell’angolo di memoria e di vita. Gli artisti hanno attraversato le strade prima di percorrere se stessi e poi ritrovarsi e realizzare le loro opere per lasciare alla storia una traccia; ciascuno ha percorso la propria strada, alcuni hanno estratto per astrarre, altri hanno astratto per estrarre … a ciascuno un angolo di mondo e un linguaggio per esprimersi. Che sia proprio questa la strada per rilanciare il valore dell’energia di connessione tra passato e futuro? Che sia forse questa la voce del passato che ha voglia di parlare ancora elevandosi a moto del pensiero? La storia va agita e mai solo memorizzata come le storie che si leggono tra le pagine dei libri; la storia, forse, ha bisogno di essere reinventata attraverso i percorsi dello spirito ed in questo caso, dell’arte. E così è stato nel corso del Festival Estrazione/Astrazione. Probabilmente solo con forza impetuosa si poteva rinnovare il rapporto di ricerca instauratosi tra menti creative e primordialità a favore dell’evoluzione.