Hirst? No grazie, ad Arezzo non interessa.

 

Hirst? No grazie, ad Arezzo non interessa.

 

"Dare un contributo alla prosecuzione ed evoluzione dell’opera d’arte quale condensato di pensiero e di senso. Nel convincimento che l’arte configuri una diade con ciascun osservatore, creando rapporti e tensioni non suscettibili di limiti e limitazioni. Nelle epoche in cui l’arte ha goduto di forte consenso sociale – l’Atene di Pericle e la Firenze rinascimentale – le chiese, i palazzi, le statue si ponevano in relazione continua col fruitore, stimolando quelle dialettiche che sarebbero divenute radici e principi di intere identità. Icastica s’impone di ripristinare questi imprescindibili rapporti tra opera e fruitore, nell’intesa dell’arte come azione civica, identitaria e progressista. Hirst innesca una riflessione anche sulla morte: la morte degli animali come quella dell’uomo congelata nei calchi delle figure pompeiane. Fermare la morte non è istigare alla morte”.

L’assessore alla cultura e al turismo di Arezzo, Pasquale Giuseppe Macrì.

 

“Icastica deve essere considerata una voce nuova, capace di pervadere di senso le opere del passato – presentate, osservate, considerate sotto una nuova luce di autonomia espressiva abbagliante – malgrado il peso delle culture, delle epoche e delle latitudini. Icastica è un coacervo di eventi senza limiti di definizione, dove ogni specifica disciplina, è intimamente connessa per esprimere i problemi e le potenziali soluzioni del mondo del pensiero contemporaneo”.

Il direttore artistico della manifestazione, Fabio Migliorati.

"Se domenica gli animalisti protestano hanno tutta la mia approvazione a mio avviso Hirst è una sorta di vetrinista, le sue pecore tagliuzzate non mi interessano. Risponde appieno alla mia distinzione tra arte implicata, un’arte che ci prende e ci travolge nella sua dimensione spirituale come Bacon o Balthus, e arte applicata, dove l’arte coincide con la pubblicità, la comunicazione, il marketing come in Hirst. E soprattutto smettiamola con la leggenda dove mi si dipinge come colui che odia l’arte contemporanea: affermazione falsa, tanto che a Icastica suggerisco la visione delle opere di Javier Marin, un genio”.

 

Vittorio Sgarbi

 

Da anni sostengo che quando il mercato impone a comunità e territori, artisti che con queste non hanno nulla a che fare ed a loro carico, le comunità farebbero bene a ribellarsi".

Finalmente accade ad Arezzo dove associazioni animaliste si sono scagliate contro la presenza di Damien Hirst a “Icastica 2014”. L'assessore alla cultura e al turismo di Arezzo, Pasquale Giuseppe Macrì, e il direttore artistico della rassegna, Fabio Migliorati, da "addetti ai lavori" motivano la necessità di ripristinare i rapporti tra opera e fruitore, ma in questo caso il fruitore (Arezzo) sembra percepire tale azione non  come civica, identitaria e progressista; ma l'esatto opposto autoritaria, impositiva e atavicamente conservatrice.

L'opera contestata è una delle celebri pecore in formaldeide di Damien Hirst.

La sua partecipazione ha scatenato la rabbia e indignazione di numerose associazioni animaliste – OIPA, LAV, EMPA e LEAL - che, attraverso una raccolta firme, più di seimila, hanno contestato al Comune di Arezzo l’etica artistica di Hirst,  colpevole di aver impiegato e dissacrato all’interno di installazioni  animali come pecore, mucche, maiali, zebre, lepidotteri e squali.

Di contro, esiste anche una percentuale di sostenitori "addetti ai lavori" che, attraverso la pagina Facebook "Vogliamo Damien Hirst ad Arezzo", non più di cinquecento, reclamano il diritto dell’artista alla libertà espressiva, partendo dal presupposto che l’arte sia un dispositivo flessibile e connesso all’evoluzione dei tempi, delle menti e dei luoghi, e non più limitatamente collegata all’ideale di bellezza classica e universale; questo sarà anche vero ma esisterà un confine tra la libertà espressiva dell'artista e la comunità con la quale va a interagire o intervenire o il lavoro di un artista è indiscutibile in qualsiasi contesto e situazione lo si collocchi, purché legittimato dalle quotazioni di mercato?

mimm di caterino

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