L'artista che affronta e si confronta con linguaggi e relazioni di questo secolo, non vive soltanto "on line", è conneso, ma non a scapito della sua vita "off line" e delle sue relazioni e affetti personali.
Rispetto al secolo passato, l'utilizzo delle sue nuove protesi di comunicazione e amplificazione mediatica l'ha cambiato nel profondo.
Lo spazio d'azione e interazione si è ampliato e il suo studio non è più domiciliato.
La concettualizzazione delle sue azioni è mutata, media e connessioni virtuali hanno plasmato tutte le reti di relazione, anche quelle non mediate da PC o smartphone.
Gli artisti del tempo 2.0, rispetto agli Accademici del secolo passato, hanno una "web forma mentis"; tutto è immediato.
Informazioni? Reperibili in ogni momento.
Un format videoartistico? Lo si può creare senza essere un "addetto ai lavori".
Fare gli opinionisti? Puoi farlo anche senza essere un V.I.P.; basta ostentare con dignità il proprio essere V.O.P. (Very Ordinary People).
Tutto questo, che è già reale via web, perché non dovrebbe essere sistema fuori dal web?
Questo spazio linguistico dell'arte contemporanea in forte mutazione reale, al punto da essere già rivoluzione che si cerca di contenere con i classici media di massa o con le vecchie forme e limiti di sistema è lo S.T.I.L.E.
- Socialità: condivisione e collaborazione fatta di lavoro di rete.
- Trasparenza: possibilità di valutazione e dialogo informatico.
- Immediatezza: velocità e reattività del qui e ora.
- Libertà: lo svincolo dalla forma, dalla quale si evade permanentemente.
- Esperienza; capacità di orientarsi all'interno dell'emotività simbolico affettiva che caratterizza l'immersione nella rete.
Non più stile, ma S.T.I.L.E., questo accomuna i linguaggi e i media con cui ha a che fare l'arte contemporanea.
Ogni singolo gesto, diventa voluto e vissuto, prova di esistenza e di appartenenza fluida e dinamica a un sistema che ti rappresenta.
Finito lo spazio per le imposizioni di un mercato, si lavora per porre e produrre concetti "interessanti", per il destinatario che ne fruisce e per la sua comunità, questo rende efficace l'operazione artistica.